SCENA BIBLICA
dipinto,
ca 1819 - ca 1819
Ademollo Luigi (1764/ 1849)
1764/ 1849
Figure: re; sacerdoti; figure virili; figure muliebri; bambini; soldati. Oggetti: trono; baldacchino; scure; vasi; ara sacrificale; corona; spada. Abbigliamento: abiti; mantelli; elmo; calzari; veli. Paesaggi: paesaggio desertico
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Ademollo Luigi (1764/ 1849)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Palazzo Mansi
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Mansi
- INDIRIZZO Via Galli Tassi, Lucca (LU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è pervenuto nei depositi museali inserito nel nucleo di opere provenienti dal fondo Conventi Soppressi, sembra però strano che agli inizi dell'Ottocento, in periodo in cui queste istituzioni venivano soppresse e indemaniate, un qualche rappresentante di una di queste si sia preso la briga di commissionarne una nuova, per di più di dimensioni decisamente importanti. E forse più ragionevole pensare che la tela sia nata per ornare una delle sale del Palazzo Ducale e che, per errore, sia stata poi confluita nel fondo prima ricordato. Almeno finora, però, di questa possibile commissione ducale non è stata rinvenuta menzione. Del reso anche il soggetto, genericamente descritto come "Scena biblica" non era stato correttamente interpretato. L'episodio rappresentato è con tutta probabilità da leggersi come il sacrificio di Elia, narrato nell' Antico Testamento: il profeta Elia sfida i sacerdoti del culto di Baal, protetti da Gezabele, moglie di Acab, re di Israele; vengono così eretti due altari sul monte Carmelo, uno aq Baal e duno al Dio degli Ebrei, quindi i sacerdoti da una parte ed Elia dall'altra invocano il proprio Dio perché appicchi il fuovo sotto alla catasta di legna sotto la vittima sacrificale. E' solo il Dio di Elia a mandare dal cielo un fuoco che consuma l'olocausto. Cos' il sacerdote in primo piano, accanto all'ara, è da vedersi i come Elia, i sacerdoti alle sue spalle, rappresentati in tutta la loro incredulità, i seguaci di Baal, mentre è Acab il re che assiste all'episodio, che è stato interpretato anche come prefigurazione del fuoco disceso sopra gli apostoli il giorno della Pentecoste. Di ques'opera non c'è traccia nella letteratura artistica locale e non ne parla neanche l'Ademollo nella sua biografia, dove peraltro fornisce un elenco abbastanza dettagliato di quanto da lui realizzato. Cronologicamente è da collocarsi fra il 1819, anno in cui esegue la decorazione della sala degli Staffieri in Palazzo Ducale, e gli anni '30, quando è di nuovo presente in territorio lucchese, lavorando a Borgo a Mozzano, nel Capannorese e, ripetutamente, a Pietrasanta
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900523936
- NUMERO D'INVENTARIO 455/ 36
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2000
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0