Madonna con Bambino tra santi
dipinto,
Paolino Da Pistoia (1490 Ca./ 1547)
1490 ca./ 1547
Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; Santa Caterina d'Alessandria; San Domenico; Santa Maria Maddalena; santo domenicano. Abbigliamento: abiti; mantelli. Abbigliamento religioso: vesti ordine domenicano. Attributi: (Santa Caterina d'Alessandria) ruota dentata; (Santa Maria Maddalena) vasetto unguento. Oggetti: libro; chitarrina. Elementi architettonici: trono; nicchia centinata; modanature
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Paolino Da Pistoia (1490 Ca./ 1547)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Villa Guinigi
- LOCALIZZAZIONE Villa Guinigi
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Destinata all' altar maggiore della chiesa esterna del convento di S. Domenico, edificato agli inizi del secolo XVI, la tela è stata eseguita da Fra Paolino nel 1534 durante il priorato di Lucina Cenami (Taurisano 1914, p. 164 e nota 2). Quattro anni dopo il pittore riceverà dalle monache una seconda commissione, sempre per una Sacra Conversazione, da collocarsi però nella loro chiesa interna. Scampate alla soppressione napoleonica ed alle vicende ad essa conseguenti, che videro prima l' abbandono e poi il ritorno delle religiose nel convento, che comunque viene demolito nel 1892 per consentire l' ampliamento della Manifattura Tabacchi, le due pale subiscono sorti diverse e mentre la prima perviene al museo, priva però dell' indicazione della collocazione origiaria e del nome del suo artefice, confuso con quello di Fra Bartolomeo (Barsocchini 1836, . 188) o con quello di Suor Aurelia Fiorentini ( Lazzarini 1937, p. 113), la seconda passa nel 1927 nel convento domenicano di Pisoia e, dopo il 1968, in quello di S. Maria del Sasso presso Bibbiena. La corretta attribuzione di quella ora in museo a Fra Paolino e l' identificazione della sua provenienza dal convento lucchese si devono a Silvia Meloni (1968, p. 180). L' opera, sull 'esempio di Fra Bartolomeo eseguita su tela con una soluzione tecnica in quegli anni ancora poco frrequente in Toscana, ben esemplifica la svolta del pittore verso un linguaggio compositivo notevolmente semplificato, volutamente arcaistico, che segna l' abbandono di schemi e di soluzioni complesse, 'alla romana', che caratterizzano la fase immediatamente successiva al suo ritorno in patria da Firenze, avvenuto alla fine del terzo decennio del secolo, che ha la sua codificazione nella Sacra Conversazione eseguita nel 1528 per la chiesa di S. Domenico ed ora in quella di S. Paolo. Il nuovo linguaggio, invece, è sapiente interprete del rigore e dell' austerità auspicate dal Savonarola e forse proprio per questo risulta particolarmente gradito si domenicani lucchesi. Come evidenzia il Muzzi ( 1991, p. 45 e 1996, pp. 30, 207) l' intelaiatura architettonica diventa scarna ed essenziale, assai prossima a quella impiegata per le pala di analogo soggetto realizzata nel 1525 per il convento di S. Maria del Sasso presso Bibbiena e i colori scadono in brillantezza a vantaggio di una maggiore morbidezza mentre scarno ed essenziale risulta il modo in cui ricadono i panneggi delle vesti. Strettissime connessioni legano il dipinto di Villa Guinigi ad altre sue opere, quali il Matrimonio mistico per il monastero di S. Caterina di Pistoia e quello per la chiesa di S. Agostino di S. Gimignano (dove si ritrova anche l' angelo musicante), la già citata Sacra Conversazione di S. Maria del Sasso (analogo è il dossale a valva di conchiglia del trono), quella ora in S. Domenico a Pistoia ma in origine nel convento di S. Caterina (dove S. Apollonia e S. Agnese sono identiche alle due sante della pala lucchese) e, infine, quella del monastero di S. Clemente a Prato, di poco posteriore al '34 (Bardazzi- Castellucci 1986, p. 69). Evidente è in quest'opera il richiamo al lunguaggio pittorico diffuso da Fra Bartolomeo e da Fra Paolino assimilato fin dagli anni della formazione anche per la sua permanenza nel convento fiorentino di S. Marco. Tale tipo di linguaggio, strettamente connesso alle idee savonaroliane, era stato immediatamente recepito ed apprezzato a Lucca e le tre pale di Fra Bartolomeo sono infatti fonti di studio e di ispirazione per molte generazioni artistiche, soprattutto quella per il duomo e quella con l 'Eterno fra S. Maria Maddalena e S. Caterina da Siena, imprescindibili prototipi per tante Sacre Conversazioni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900523928
- NUMERO D'INVENTARIO 448
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2000
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0