stampo di Valadone Luigi (metà sec. XX)

stampo ca 1940 - ca 1960

Stampo in legno intagliato a rilievo utilizzato come modello per la decorazione di campane in bronzo, che raffigura un Cristo in croce, secondo la tipologia tradizionale del Crocefisso risalente al XVIII secolo, qui realizzato con forme semplificate e sintetizzate. I particolari antomici sono infatti sschematizzati e resi con estrema semplicità. Il Cristo è colto nel momento della morte, la sua cassa toracica dilatata mostra la forma di tutte le costole

  • OGGETTO stampo
  • MATERIA E TECNICA legno di ciliegio/ intaglio
  • ATTRIBUZIONI Valadone Luigi (notizie Sec. Xx)
  • LOCALIZZAZIONE Arezzo (AR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Fonderia Donato Bastanzetti costituisce un caso di "migrazione" imprenditoriale; la vicenda della fabbrica trova, infatti, la sua origine ad Udine, dove Donato Bastanzetti aveva fondato nel 1883 una fonderia per ghisa e bronzo che produceva, inizialmente macchine agricole e industriali e, dal 1887, campane e campanelli artistici in bronzo. E' a quest'ultimo tipo di lavorazione che vanno riferiti i numerosi stampi per fusione ancora conservati, per la maggior parte dei quali va attribuita a Luigi Danelon, ebanista udinese che si trasferì ad Arezzo nel 1889. In quell'anno Donato Bastanzetti aveva acquistato l'officina Giorgio Bertilacchi, una piccola fonderia per ghisa, che venne in quell'occasione inglobata e ristrutturata per costituire parte di un nuovo complesso edilizio. La fabbrica aretina venne affidata a Remigio Bastanzetti, fratello del fondatore, che la diresse fino al 1914, quando gli successe nella direzione il figlio Djalma, padre dell'attuale proprietario. Per quanto riguarda la storia architettonica si può affermare che iontorno al 1900 l'assetto edilizio doveva già essersi definito presentare un impianto distributivo del tutto simile a quello attuale, anche se buona parte dell'odierno fabbricato è stato rifatto in seguito al bombardamento subito durante la seconda guerra mondiale. L'elemento compositivo dominante del nucleo primitivo, risalente al 1889, appare la corte, uno spazio interno chiuso tra i diversi fabbricati, giudicata ottimale per lo svolgimento del ciclo lavorativo, in quanto disimpegna i vari edifici. La struttura industriale, che si distende tra le antiche mura medicee del XVI secolo e la via Petrarca, è suddivisa in tre unità separate: la prima, localizzata verso la stazione, destinata alla fonderia di campane, con due forni; la seconda, quella centrale, costituita da un vasto fabbricato ad aula unica con capriate in legno e ampi finestroni alle pareti, alla fonderia, con altri due forni cubillot; la terza utilizzata come officina meccanica. Accanto sorgono una sala per il montaggio, una falegnameria e gli uffici dell'amministrazione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900434377
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici di Arezzo
  • ISCRIZIONI sul retro - VALADON LUIGI -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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