capitello composito, elemento d'insieme - bottega lucchese (terzo quarto sec. XI)
capitello composito
1050 - 1074
Nella parte inferiore si trova una corona di foglie, alternatamente lisce e d' acanto, separate tra loro. Da quelle d' acanto se ne dipartono altre di uguale tipo terminanti in una stretta voluta a chiocciola. Nella parte superiore l'elemento ionico è segnato da due cornici modanate, includenti tre fiori a quattro petali. Nell' abaco sono presenti fiori tipo fiordaliso, che si alternano ad altri a più petali. Il capitello è impostato su colonna monolitica ornata alla base e al collarino da serie di modanature
- OGGETTO capitello composito
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MATERIA E TECNICA
pietra/ scultura/ incisione
- AMBITO CULTURALE Bottega Lucchese
- LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il capitello è assai simile, tranne per la mancanza delle protomi maschili a quello della scheda 0900424746. La chiesa di S. Alessandro è stata oggetto di un puntuale studio da parte del Silva, che ne ha evidenziato la successione cronologica delle diverse fasi costruttive. Fasi che, a partire dalla prima citazione (893) hanno un momento importante durante il vescovato di Anselmo da Baggio (1060-1073), poi papa Alessandro II. Proprio nel 1060 furono traslate da Roma a Lucca le reliquie di S. Alessandro ed è pertanto assai probabile che, in quella occasione, Anselmo abbia provveduto all ampliamento dell'edificio presistente, con la costruzione della cripta e l'ampliamento dei muri perimetrali. Nella chiesa si traduce la volontà di Anselmo di istituire una corrispondenza tra l'affermazione dell'autorità papale e il recupero di modalità costruttive proprie dell'antica Roma. Infatti, con la riforma gregoriana, la pratica prevalentemente utilitaristica e molto diffusa nell'alto medioevo di reimpiego di materiale di spogli, diventa simbolo della nuova dimensione politica e culturale del papato, che rivendica la propria autorità di fronte all'imperatore. In S. Alessandro sono utilizzati ben cinque capitelli reimpiegati. I restanti capitelli sono tutti esemplati su modelli antichi, presentando rielaborazioni e variazioni della tipologia composita e corinzia. La taglia responsabile della decorazione si dimostra perciò a conoscenza delle esperienze di rielaborazione dell'antico sperimentate a Pisa nel Duomo. I lavori, fermatisi per motivi ignoti ( forse per la morte del vescovo) prima della costruzione degli ultimi tre archi dei colonnati delle navate, furono ripresi nel secondo decennio del 1100, assieme a quelli della Cattedrale e del S. Frediano, per volontà del nuovo vescovo Rangerio. Gli interventi di questa fase, che si conclude nella seconda metà del secolo, denotano contatti con l' ambiente pisano, con quello ravennate, e con quello riferibile all'area padana. In questa occasione venne completata la parte superiore dell'abside e dei colonnati delle navate
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900424749
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0