capitello composito, elemento d'insieme - bottega lucchese (prima metà sec. XII)

capitello composito 1100 - 1149

Il capitello presenta nella parte inferiore una corona di foglie alternatamente lisce e d' acanto; queste, negli angoli, sono sormontate da altre di uguale tipo concludentisi in volute a chiocciola. Nella parte superiore l' elemento ionico è composto da due giri di cornici, una delle quali a cordoncino, che, su ogni lato, includono tre fiori a cinque petali. Nell' abaco fiori analoghi ai precedenti si alternano a protomi maschili. Impostato su colonna monolitca ornata alla base e al collarino da serie dimodanature

  • OGGETTO capitello composito
  • MATERIA E TECNICA pietra/ scultura/ incisione
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lucchese
  • LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L' inserimento della colonna è frutto dell'ampliamento realizzato durante il vescovato di Rangerio. La chiesa di S. Alessandro è stata oggetto di un puntuale studio da parte del Silva, che ne ha evidenziato la successione cronologica delle diverse fasi costruttive. Fasi che, a partire dalla prima citazione (893) hanno un momento importante durante il vescovato di Anselmo da Baggio (1060-1073), poi papa Alessandro II. Proprio nel 1060 furono traslate da Roma a Lucca le reliquie di S. Alessandro ed è pertanto assai probabile che, in quella occasione, Anselmo abbia provveduto all ampliamento dell'edificio presistente, con la costruzione della cripta e l'ampliamento dei muri perimetrali. Nella chiesa si traduce la volontà di Anselmo di istituire una corrispondenza tra l'affermazione dell'autorità papale e il recupero di modalità costruttive proprie dell'antica Roma. Infatti, con la riforma gregoriana, la pratica prevalentemente utilitaristica e molto diffusa nell'alto medioevo di reimpiego di materiale di spogli, diventa simbolo della nuova dimensione politica e culturale del papato, che rivendica la propria autorità di fronte all'imperatore. In S. Alessandro sono utilizzati ben cinque capitelli reimpiegati. I restanti capitelli sono tutti esemplati su modelli antichi, presentando rielaborazioni e variazioni della tipologia composita e corinzia. La taglia responsabile della decorazione si dimostra perciò a conoscenza delle esperienze di rielaborazione dell'antico sperimentate a Pisa nel Duomo. I lavori, fermatisi per motivi ignoti ( forse per la morte del vescovo) prima della costruzione degli ultimi tre archi dei colonnati delle navate, furono ripresi nel secondo decennio del 1100, assieme a quelli della Cattedrale e del S. Frediano, per volontà del nuovo vescovo Rangerio. Gli interventi di questa fase, che si conclude nella seconda metà del secolo, denotano contatti con l' ambiente pisano, con quello ravennate, e con quello riferibile all' area padana. In questa occasione venne completata la parte superiore dell'abside e dei colonnati delle navate
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900424746
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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