I diecimila martiri. San Maurizio e il massacro della legione tebana
dipinto,
ca 1528 - ca 1530
Carucci Jacopo Detto Pontormo (1494/ 1557)
1494/ 1557
Soggetti sacri. Personaggi: Imperatore Massimiano Erculeo. Figure maschili: santi martiri; prigionieri; soldati; tamburino; figura astante di spalle; angeli; battezzati. Abbigliamento: all'antica. Paesaggi: rocce; alberi; arbusti. Oggetti: lacci; podio; cesta; corde; chiodi; martello (?); lance; pugnali; scudi; alabarde; mazze; bandiere; armatura; flauto (?); tamburo; bacchette; scettro (?); chiodi; tazza per battesimo; frecce. Animali: cavalli
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 67 cm
Larghezza: 73 cm
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ATTRIBUZIONI
Carucci Jacopo Detto Pontormo (1494/ 1557)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Palatina e Appartamenti Reali
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
- INDIRIZZO Piazza de' Pitti 1, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La composizione, come mostra un disegno preparatorio conservato ad Amburgo (Kunsthalle, inv. 293), era stata ideata per essere affrescata in una lunetta in San Salvatore a Camaldoli. Una versione parziale del dipinto attribuita al Bronzino si trova alla Galleria degli Uffizi (Inv.1890, n.1525). La figura maschile con l'armatura e quella a cavallo, vestita in abiti contemporanei, potrebbero alludere a personaggi contemporanei. Secondo il Berti (1973) la figura alla destra del tamburino rivolta verso lo spettatore, potrebbe essere l'autoritratto del Pontormo. Il dipinto raffigura il "Martirio di San Maurizio e della legione tebana", soggetto raro, ma non privo di altri esempi nella pittura fiorentina del tempo. Nello spazio affollato della composizione sono rappresentati più episodi: a sinistra, in alto, si svolge la scena del battesimo dei soldati, mentre sotto ha luogo una violenta battaglia, in primo piano, sempre sulla parte sinistra, la lapidazione dei prigionieri. Al centro il Re impartisce ordini al flagellatore, alle sue spalle due uomini stanno iniziando a camminare sui chiodi, mentre un angelo li raccoglie. In alto a destra, la moltitudine dei crocifissi. Il Vasari ricorda che l'opera fu dipinta per lo Spedale degli Innocenti, da dove passò alla fine del Cinquecento nella collezione dello spedalingo Vincenzo Borghini. All'inizio del secolo successivo la tavola entrò a far parte delle collezioni medicee: nel 1638 è ricordata nella Tribuna degli Uffizi, e nel 1783 nella Galleria degli Uffizi. Venne trasferita a Palazzo Pitti il 21 gennaio 1819 ed è menzionata nel secondo catalogo di Galleria dell'Inghirami. Il recente restauro, con la rimozione della ripassatura, ha messo in luce il colore brillante e l'intensa energia del dipinto, che ha acquistato profondità e risalto anche nelle scene angolari, confermando, come sottolinea la Padovani nell'ultimo catalogo di Galleria, che le misure della tavola sono quelle originali e che la forza compressa della composizione è un effetto voluto dall'artista e non il risultato di un ridimensionamento della tavola. L'opera rivela lo studio di Michelangelo, in particolare della "Battaglia di Cascina" e delle tombe medicee in San Lorenzo (Berti, Costamagna, Cropper in Officina della Maniera) e si colloca alla fine del terzo decennio del secolo XVI
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900295698
- NUMERO D'INVENTARIO Palatina 182
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1987
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI a tergo - 3466 - numeri arabi -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0