capitello ionico,
Marochi Lorenzo (attribuito)
notizie 1412/ ante 1453
Nanni Di Donato (attribuito)
notizie 1430-1438

Fregio del peduccio, echino, volute, abaco. Decorazioni: astragalo, listello, cordonatura, ovoli, dardi, motivi folgiacei, modanature dell'abaco

  • OGGETTO capitello ionico
  • ATTRIBUZIONI Marochi Lorenzo (attribuito)
    Nanni Di Donato (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Spedale degli Innocenti
  • INDIRIZZO p.zza SS. Annunziata, 10, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Durante i restauri che interessarono l'ospedale degli Innocenti tra il 1966 e il 1970 il chiostro delle donne fu interessato da un complesso intervento di ristrutturazione e di ripristino delle sue forme originali andate perdute alla fine del Settecento quando venne distrutto il verone, e nel 1832, quando vennero tamponate le arcate del lato sud del ordine inferiore e quasi totalmente demolito il lato nord. In base alle fonti documentarie e ai reperti rintracciati durante i restauri, sul lato nord del chiostro furono integrate le parti demolite ed inseriti dieci nuovi capitelli con colonne realizzati dall'Opificio delle Pietre Dure ed è stato ricostruì to totalmente il verone (cfr. la vasta documentazione fotogr afica presso l'archivio fotografico della SBAA di Firenze). Il chiostro delle donne fa parte dell'ala meridionale dell'o spedale estranea al progetto brunelleschiano e facente parte dell'ampliamento voluto da Francesco della Luna. La costruzione iniziò intorno al 1436; nel febbraio 1437 si incaricaro no i due scalpellini Lorenzo Marocho e Nanni di Donato di realizzare le ventiquattro colonne con basi e capitelli del chiostro. Il 10 marzo dell'anno seguente il materiale risulta consegnato e vengono ordinate ad Ambrogio di Vanni da Fiesol e le colonne con base e capitelli del verone, completato nel 1439. Il chiostro presenta un linguaggio architettonico del tutto estraneo all'originaria impronta brunelleschiana dell 'ospedale per il tipo di rapporto usato tra il numero delle arcate tra lati sud e nord e i lati est e ovest, per la prop orzione usata tra la loggia inferiore e quella del verone, per l'uso di arcate semplicemente intonacate senza ghiere in pietra serena (come nel chiostro degli uomini o sul porticat o esterno) ed infine per l'uso di capitelli di ordine ionico, usati assai sporadicamente da Brunelleschi e solo in parti colari contesti decorativi, quali le porte della sacrestia v ecchia di S. Lorenzo o le balaustre del fronte di palazzo Pitti. In questo chiostro si può notare invece un'avvicinamento a modelli architettonici che andavano imponendosi proprio a partire da questi anni in strutture architettoniche di destinazione religiosa (un primo esempio è il chiostro degli Aranci nella Badia fiorentina della metà del quarto decennio). Il rapporto con il contemporaneo convento di San Marco, prò posto dal Morolli risulta assai calzante. La tipologia del capitello ionico proposto in questo chiostro avrà una notevole diffusione proprio a partire da questo decennio in architetture di tipo religioso, fin quasi alla fine del secolo (chiostri di sant'Apollonia, san Pancrazio, S. Martino alla scala, ecc. )
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900284391
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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