peduccio,
Nanni Di Donato (attribuito)
notizie 1430-1438
Corpo triangolare, corpo trapezoidale, abaco. Decorazioni: bocciolo, baccellature, palmetta, fiore, volute, foglie di acanto, modanature
- OGGETTO peduccio
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ATTRIBUZIONI
Nanni Di Donato (attribuito)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Betto D' Antonio
- LOCALIZZAZIONE Spedale degli Innocenti
- INDIRIZZO p.zza SS. Annunziata, 10, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Si tratta di un tipo di peduccio presente in vari ambienti dell'ospedale (androne tra portico e chiostro degli uomini, androne tra chiostro degli uomini e giardino, sala dell'udienza, ora segreteria dei convegni, e sala del camarlingo, ora portineria) che presenta come unica variante il motivo decorativo centrale, dove talvolta e' presente una sorta di bocciolo di fiore o più' tipi di palmette stilizzate. Questa tipologia di peduccio e' caratterizzata dalla presenza di questo elemento decorativo centrale variato da cui partono due lunghe volute alla cui sommità' si impostano due piccole foglie di acanto, elementi decorativi che caratterizzeranno una va sta produzione di peducci e capitelli a partire dagli anni Quaranta, specialmente in ambito albertiano e di conseguenza in opere realizzate dal Rossellino (facciata di palazzo Ruce Hai a Firenze, palazzo Piccolomini a Pienza, palazzo Spinelli a Firenze), ma anche rintracciabili in opere michelozziane (capitelli di lesena sulla facciata della chiesa di S. Agostino a Montepulciano, capitelli e peducci del chiostrino de i Voti nella SS. Annunziata a Firenze). La datazione precoce proposta dal Morolli ai primi del terzo decennio del Quattrocento e l'avvicinamento a un maestro di stretta dipendenza brunelleschiana quale Betto d'Antonio non mi pare convincente trattandosi di un elemento estraneo al linguaggio architettonico del Brunelleschi sempre indirizzato verso l'utilizzo degli ordini classici, ed in particolare del corinzio, e di elementi decorativi perfettamentente uguali, e non variati come questi peducci dell'ospedale, caratterizzati da una 'varietas' estranea alla poetica dell'architetto. Morolli datava intorno al 1423 tutta la serie dei peducci dell'ospedale in base alla documentazione che ricordava proprio intorno a quell"anno l'inizio della costruzione delle due salette ai lati dell'androne d'ingresso e la consegna delle due piccole porte da parte del Marocho (NCT P14551); Morolli riteneva dunque di quegli anni anche la copertura dei due vani e quindi i peducci delle due salette e dell'androne d'ingresso; notando poi la similitudine tipologica di questi peducci con quelli del secondo androne dell'ospedale lo studioso riteneva anche questi ultimi eseguiti contemporaneamente. Tuttavia l'androne che mette in comunicazione il chiostro con il giardino venne alzato solo nel decennio successivo quando venne realizzata la nuova ala dell'ospedale da destinarsi alle donne ed estranea al progetto originale del Brunelleschi. I peducci d el secondo androne, di conseguenza, dovrebbero risalire al quarto decennio del secolo come pure quelli dei vani addossati al portico dell'ospedale. Una conferma sembra giungere da un documento reso noto a Mendes Atanasio e da Dallai dove risulta che le due "camerette" iniziate nel 1426 furono coper te solo nel 1437 quando e' documentato l'acquisto di legname per i solai. Un'ulteriore conferma di quanto si e sostenuto viene da un documento dello stesso anno dove e' ricordato il pagamento allo scalpellino Nanni di Donato per "dieci peducci di faccia" e per "peducci di chanto" per la "volta sopra l'entrata della volta del martello" già' forniti nel 1436, da riferire quasi certamente ai dieci peducci di faccia e ai quattro angolari del secondo androne dell'ospedale. Peducci con il medesimo motivo decorativo a palmetta sono nell'andr one che conduce al giardino (NCT P14842) e nella segreteria dei convegni (NCT 090070593)
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900284378
- ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0