entrata di Cristo in Gerusalemme
dipinto,
1604 - ca 1620
Cardi Ludovico Detto Cigoli (1559/ 1613)
1559/ 1613
Bilivert Giovanni (1576/ 1644)
1576/ 1644
Personaggi: Cristo. Figure: astanti. Abbigliamento: all'antica. Animali: asino. Piante: olivo. Elementi architettonici: porta di cinta muraria; colonnato; portale; scalinata; balaustrata. Costruzioni: edificio
- OGGETTO dipinto
-
ATTRIBUZIONI
Cardi Ludovico Detto Cigoli (1559/ 1613): esecutore parziale
Bilivert Giovanni (1576/ 1644)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Croce
- INDIRIZZO Piazza di Santa Croce, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le modifiche apportate in chiesa da Vasari, per renderla rispondente alle esigenze conciliari, imposero l'elaborazione di un programma iconografico che si svolgesse nelle quattordici pale dipinte collocate sui nuovi altari delle navate. Il soggetto dei dipinti si attenne al tema dei Misteri della Passione di Cristo che già aveva improntato la decorazione originale della chiesa. Rispetto però al programma vasariano si verificarono diversi cambiamenti, probabilmente dovuti al protrarsi dei lavori per quarant'anni dalla data d'inizio, durante i quali morirono Vasari e Cosimo I de' Medici, principali fautori del progetto. Il ciclo doveva iniziare nella navata destra, dal primo altare verso l'abside, con un' 'Ultima Cena' e proseguire fino all'opposta navata con la 'Pentecoste'. Le pale rimaste incompiute alla morte del Vasari furono sì eseguite, ma furono poste sfalsando l'ordine degli episodi. Nell'Ottocento furono rimossi i due altari in controfacciata, delle famiglie Zanchini e Dini, e conseguentemente le pale loro pertinenti: la 'Deposizione dalla Croce' del Salviati e la 'Discesa di Cristo al Limbo' del Bronzino. L'iconografia dei dipinti del momento vasariano fu elaborata da don Vincenzo Borghini. Secondo la Matteoli, il dipinto in esame fu commissionato da Luigi Serristori, senatore del Granducato nel 1573, 1623, 1636. La pala fu iniziata dal Cigoli nel 1604 a Firenze e venne interrotta alla partenza del pittore per Roma. Alla fine del 1610, su pressione dei committenti, la pala incompiuta fu portata dal fratello del Cigoli, Sebastiano, a Ropma. Il Baldinucci elenca le parti autografe del Cigoli: la testa di Cristo e parte degli abiti, sulla destra le teste del vecchio calvo e del fanciullo che coglie i rami d'olivo. La tavola rimase incompiuta alla morte del Cigoli, avvenuta nel 1613; la portò a termine Giovanni Bilivert, suo allievo, fra il 1615 e il 1620. Il Cinelli, nella riedizione del Bocchi, ricorda un restauro effettuato da Bartolomeo Salvestrini, allievo del Bilivert. Un disegno preparatorio del Cigoli è conservato allo Stadel Kunstinstitut di Francoforte sul Meno (n. 4192); un disegno di derivazione attribuito al Salvestrini si trova al Louvre (n. 912)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900283041
- ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
1999
2006
- ISCRIZIONI sul retro, cartellino - TAVOLA DEL CIGOLI FINITA DAL BILIBERTI RESTAURATA DA CARLO ANTONIO MAGNI L'ANNO 1783 -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0