crocifissione

dipinto murale staccato,

cornice esagonale dipinta

  • OGGETTO dipinto murale staccato
  • AMBITO CULTURALE Scuola Fiorentina
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Jacopo Del Casentino
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa e Museo di Orsanmichele
  • INDIRIZZO Via dell'Arte della Lana, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli affreschi sui pilastri sostituirono una decorazione più antica (metà sec. XIV) eseguita su commissione dalle varie Arti prevalentemente su tavole. Verso la fine del XIV secolo si cominciò ad affrescare la chiesa, iniziando dalle volte e nel 1402 si decise di togliere le tavole dai pilastri sostituendole con affreschi; un documento ricorda infatti <<… quando pe’ Capitani d’Orto San Michele feceno levare de’ pilastri della chiesa tucte le tavole ti tucte le arti>> (Firenze, A. S. F., S. Maria Nuova, Inv. dei mobili di Lemmo Balducci, n. 3, c. 9, in Poggi C.). Nel presente pilastro, secondo la ricostruzione del Cohn (1956), si trovava la tavola di Giovanni del Biondo (oggi agli Uffizi) raffigurante San Giovanni Evangelista con lo stemma dell’Arte di Por Santa Maria. Appartengono a questa seconda fase di decorazione dei pilastri quasi tutte le figure che si vedono oggi affrescate, il ciclo fu eseguito da numerosi pittori fra cui Ambrogio di Baldese, Smeraldo di Giovanni e Niccolò di Pietro Gerini ricordati nei Libri di pagamento (A. S. F., Capitani di Orsanmichele, Libro di debito e credito, nn. 210-211-212-213-214, 1403-1409; documenti pubblicati in Gamba C.). Gli affreschi, scomparsi in seguito ad una imbiancatura eseguita nel 1770, sono riemersi solo dopo il restauro del 1864. Il Santo raffigurato è Giovanni Evangelista, protettore dell’Arte della Seta. Il Vasari attribuisce genericamente gli affreschi della chiesa a Jacopo del Casentino <<…Fece poi, nelle facce di sotto e nei pilastri molti miracoli della Madonna ed altre cose che si conoscano alla maniera>>. L’opera ricordata dai Paatz e da loro assegnata ad un artista anonimo, non è più menzionata dalla critica, probabilmente anche a causa del suo cattivo stato di conservazione che rende impossibile un’esauriente analisi stilistica. Nella scena inferiore, molto deteriorata e difficilmente leggibile, è rappresentato il martirio del Santo, avvenuto tramite immersione in un calderone di olio bollente. La committenza è deducibile in base al fatto che San Giovanni Evangelista era il protettore dell'Arte dei Setaioli
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281555-2
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

FA PARTE DI - BENI COMPONENTI

BENI CORRELATI

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE