Madonna con Bambino, allegoria delle Virtù Teologali ed effige di Giovanni XXIII

monumento funebre a edicola, post 1422 - ante 1431

Zoccolo figurato, basamento figurato, nicchie, sarcofago figurato su mensole, catafalco, lunetta figurata, baldacchino a padiglione con anello. Decorazioni: teste di angeli, ghirlande, nastri, lesene scanalate con capitelli di ordine corinzio, mensole a foglie, modanature, specchiature, protome leonina, zampa leonina, motivo a melograni, motivo a conchiglia

  • OGGETTO monumento funebre a edicola
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione/ doratura
  • ATTRIBUZIONI Bardi Donato Detto Donatello (1386 Ca./ 1466)
    Michelozzi Michelozzo (1396/ 1472)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Baldassarre Coscia, già antipapa Giovanni XXIII, fu dichiarato decaduto dal concilio di Costanza (1415). Non accettando il giudizio fuggì e venne fatto prigioniero in Germania, venendo in seguito liberato con l'appoggio finanziario di Averardo de' Medici. Deposto il triregno, venne poi a Firenze su invito di Cosimo il Vecchio, che l'aiutò nel fargli riottenere la dignità cardinalizia da papa Martino V. Morì il 22 dicembre 1419, nominando esecutori delle sue volontà Bartolomeo Valori, Niccolò da Uzzano, Giovanni (Bicci) de' Medici e Vieri Guadagni. Fu per l'iniziativa dei consoli dell'Arte di Calimala che nel gennaio 1422 si dette l'avvio ai lavori della tomba del cardinale Coscia morto due anni prima. L'incarico di eseguire tale monumento sepolcrale per il Battistero fiorentino fu affidato a Donatello in società con Michelozzo, che realizzarono il lavoro tra il 1422 e il 1431, anno in cui Martino V fece correggere l'intestazione della lastra tombale. Sappiamo inoltre che nel febbraio 1425 Cosimo dei Medici e Bartolomeo Valori facevano richiesta all'Arte di Calimala di una cifra di 400 fiorini da prelevare sulla somma depositata presso la sede dell'Arte. Per quanto riguarda l'allogazione del monumento a Donatello e Michelozzo non esistono precisi documenti. La vicenda della committenza è stata comunque chiarita dagli studiosi, in particolare dalla Lisner (1958/1959), attraverso l'analisi degli eventi storici con l'apporto di riferimenti documentari indiretti. Il monumento sepolcrale di Giovanni XXIII è concepito come una serie di strutture sovrapposte: sopra la tomba poggia il feretro, un'invenzione quest'ultima che riscuoterà fortuna anche in seguito, venendo usata dal Rossellino nella tomba Bruni. La tela che ricopre il letto funebre è decorata a melograni, evidenti simboli dell'immortalità. Parte della critica, fra cui Geymuller (1894) e Lisner (1958-1959), è favorevole alla paternità donatelliana del monumento, pur accettando l'intervento di Michelozzo nella definizione dei particolari architettonici; per altri studiosi, come Janson (1941) e Popo-Hennessy (1958), l'intervento di Michelozzo sarebbe assai più consistente. Il Lightbown (1980) attribuisce a Michelozzo la lunetta con la Madonna e il Bambino, mentre ritiene la figura giacente di Donatello ed il fregio con ghirlande e putti e le Virtù della bottega. In genere comunque si crede che la fusione del giacente sia opera di Michelozzo e così una delle Virtù (Fede). Quest'ultima considerazione è peraltro confortata dalla fonte vasariana, che ricorda questa Virtù come eseguita dal giovane architetto. Ciò nonostante Ferrara e Quinterio ritengono che la mansione svolta da Michelozzo nell'esecuzione della tomba sia essenzialmente quella di fonditore, data la giovane età e il grado di cognizione tecnica raggiunto dopo l'apprendistato alla zecca ed il primo incontro col Ghiberti. Le componenti venete e generalmente nordiche presenti nel monumento sono state spiegate anche ipotizzando un possibile viaggio di Michelozzo a Venezia nel 1423. Le stesse problematiche attributive che si trovano nel monumento Coscia insorgono anche per l'affine tomba Brancacci di Sant'Angelo a Nilo, anch'essa opera della società Donatello-Michelozzo. Il lettuccio con sopra la figura di bronzo del cardinale è stato successivamente staccato dalla parete del monumento e portato in avanti di circa 40 cm, con pendenza verso l'esterno, in modo da essere meglio visibile dal basso
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281445-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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