pala d'altare di Girolamo Anselmo Fiorentino (sec. XVII)
pala d'altare
1628 - 1628
Girolamo Anselmo Fiorentino (notizie Sec. Xvii)
notizie sec. XVII
E' una struttura lignea a tempio con specchio tripartito con due colonne scanalate sormontate da capitelli in stile composito. La base e lo zoccolo ugualmente in legno, presentano una fitta decorazione a racemi e girali in oro su fondo scuro. La stessa si ripete su tutto lo specchio, creando l'effetto "horror vacui". Le colonne separano tre nicche di cui la più grande, al centro, è occupata da una piccola statua di epoca recente. Nelle nicche laterali due angeli reggicandelabro. Sopra il piano in basso è il tabernacolo; la parte superiore a timpano spezzato presenta una cornice a festoni, putti e dentelli che termina con due torce a forma di vaso con anse a volute
- OGGETTO pala d'altare
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MATERIA E TECNICA
legno/ intaglio/ pittura/ doratura
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ATTRIBUZIONI
Girolamo Anselmo Fiorentino (notizie Sec. Xvii)
- LOCALIZZAZIONE Arezzo (AR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il nome dell'artista che compì questa opera compare per la prima volta in una vecchia scheda dell'Ufficio Catalogo della Soprintendenza B.A.A.A.S. di Firenze, compilata nel Maggio del 1914 da Tavanti. Il catalogatore annota anche un'iscrizione: "Ornamentum hoc ex voto fecit Hieronimus Anselmius Florentinus" e la data "13 novembre 1628" oggi invisibili. Dal libro di memorie segnato "B", sappiamo che questo altare, proveniente dalla Pieve di S. Maria, fu donato dal Municipio aretino alla Cappella di S. Bernardino nel 1871. Dopo la terza soppressione del convento di S. Maria delle Grazie, avvenuta nel 1866, tutte le opere d'arte che ornavano la chiesa furono messe all'asta e vendute. Alcune, come il polittico di Lorenzo di Bicci, furono portate alla Badia delle Sante Flora e Lucilla eletta a provvisorio ricettacolo di oggetti provenienti da conventi soppressi. Di questo altare ne dà notizia L. Cittadini che nel 1853 lo vedeva ancora al suo posto nella Pieve: "I molti altari che si trovano nella chiesa... sono tutti in pietra ad eccezione di quello che resta sotto l'organo, che è in legno intagliato e dorato....". Dai documenti dell'opera della Pieve (cfr. M. Mercantini, La Pieve di Santa Maria ad Arezzo, Città di Castello, 1982, pp. 90-91, doc. 44) risulta inoltre che sin dal 1769 i canonici della Pieve avevano in animo di sostituirlo per conformarlo agli altri altari che erano in pietra. Contemporaneo o di poco successivoall'organo che un tempo lo sovrastava, documentato sin dal 1597, l'altare ripropone motivi e struttura di derivazione classica ispirata ai più antichi modelli tardo quattrocenteschi di area fiorentina
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900223661
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici di Arezzo
- ISCRIZIONI In uno scudo sopra l'angelo di sinistra - SUBITVVM - lettere capitali -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0