reliquiario - a busto di Pietro e Paolo (sec. XIV)

reliquiario a busto 1346 - 1346

Il reliquiario raffigura S. Donato in abiti vescovili, a mezzo busto; poggia su una base mistilinea con perlinatura intorno al perimetro; è in argento dorato; indossa un piviale chiuso da un medaglione mistilineo con incisa l'Annunciazione; è ornato da pietre preziose sparse; il bordo superiore definito da iscrizioni è decorato da iscrizioni è decorato da incisioni foliacee, dai simboli degli evangelisti in cornici mistilinee, figurazioni di Santi e fantasiosi animali. Il Santo, frontale, ha naso e labbra sottili; gli occhi guardano fissi avanti; la mitria che ha sulla testa, a due punte, presenta una banda orizzontale che gira intorno alla testa ed una mediana; su di esse; ha pietre dure sparse sono poste 14 placchette quadrilobe smaltate di color blu, verde ed arancio; altre 4 placchette sono poste nelle zone angolari su campo decorato da racemi di acanto; esse raffigurano Cristo benedicente, la Madonna con Bambino, Cristo crocefisso, S. Giovanni Evangelista, la Vergine addolorata..

  • OGGETTO reliquiario a busto
  • MATERIA E TECNICA argento/ doratura
    PIETRA DURA
    SMALTO
  • ATTRIBUZIONI Pietro E Paolo (notizie Sec. Xiv)
  • LOCALIZZAZIONE Arezzo (AR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il reliquiari di ottima fattura, fu attribuito dal Salmi (1916) ad ambito aretino anche se gli smalti furono da lui ritenuti senesi; nel 1926 Bunt e nel 1951 Longhi hanno considerato l'ipotesi di un atelier aretino, tale ipotesi è stata rifiutata da Bini (1979) che ribadendo il riferimento senese ha attribuito il reliquiario a Ugolino di Vieri; nel suo recente studio la Galoppi (1985) ha dimostrato che i due orafi citati nella iscrizione della base (Pietro e Paolo orafi aretini), possono ritenersi effettivamente locali. Essi infatti per le loro caratteristiche ben si collegano alla cultura aretina; basti pensare alla connessione tra Cristo crocifisso e la Madonna addolorata con la scena della Crocifissione nella cappella Tarlati in Duomo; inoltre la Galoppi ha identificato vari documenti in cui si riportano i nomi dei due orafi. Dalla analisi artistica risulta che una dei due maestri, più plastico e chiaroscurato, è l'autore del Cristo Benedicente, della Vergine con Bambino, di S. Giovanni Battista, S. Jacopo, S. Andrea, S. Paolo, S. Pietro, Cristo crocefisso e della Santa; l'altro meno esperto nell'uso del bulino, è l'autore delle altre scene della mitria
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900222517
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici di Arezzo
  • ISCRIZIONI al centro della base - TEMPORE DOMINI GUILELMI ARCIPRESEBITEI ARETINI HOC OPUS FACTUM FUIT TEMPORE MARGARITI BOSCHI ET BARTOLI SER BONUDITI OPERARIUM PER PAULUM ET PETRUM AURIFICES ARETINOS ET FRANCISCIS CAMARARIUS - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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