La zia Erminia. La zia Erminia
dipinto,
1867 - 1870
Cecioni Adriano (1836/ 1886)
1836/ 1886
Dipinto
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 36 cm
Larghezza: 25 cm
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ATTRIBUZIONI
Cecioni Adriano (1836/ 1886)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Statale d'Arte Medievale e Moderna
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Bruni-Ciocchi
- INDIRIZZO Via S. Lorentino, 8, Arezzo (AR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Riferibile alla piena maturità dell'artista, il dipinto è significativo esempio del modo in cui la poetica figurativa dei macchiaioli si avvicinasse ai temi dell'intimità domestica, contrapposti allo sviluppo urbanistico e alle mutazioni sociali determinate dalla politica post-unitaria. Gli stessi protagonisti su cui si concentra la sensibilità dei pittori toscani, sono le donne di famiglia, il bimbo che impara a camminare, i ragazzi che giocano o si impegnano nei primi lavori, i contadini sullo sfondo della campagna; e, per descriverli, gli stessi artisti scelgono uno stile altrettanto domestico in quanto formato direttamente sui modelli "primitivi" della pittura toscana quattrocentesca (da Beato Angelico a Piero della Francesca) che allora venivano considerati esempi di fresco e intimo naturalismo. Nel ritratto della zia Erminia si nota infatti, non soltanto la celebrazione degli aspetti più esemplari del vivere, con l'accentuazione affettuosa dei caratteri "comici" del volto, ma soprattutto la solenne misura spaziale che, derivata dalle chiare astrazioni dell'arte rinascimentale, sortisce in questo caso effetti di serena ambientazione, impostata sul contrasto tra l'esterno in pieno sole e la frescura accogliente dell'interno nel quale la zia si riposa leggendo dal lavoro. Adriano Cecioni, come gran parte degli artisti toscani attivi intorno alla metà del secolo, dopo aver frequentato i corsi dell'Accademia di Belle Arti di Firenze, nel 1859 si arruolerà come volontario negli artiglieri toscani partecipando attivamente alle battaglie del Risorgimento italiano. Legato da una profonda amicizia col Signorini, il Cecioni, dopo essere stato a Napoli (1864), Parigi (1870) e a Londra (1872), visse prevalentemente a Firenze, dove oltre a dipingere, modellò diverse sculture tra le quali quella intitolata "La madre" che gli valse le lodi del Carducci
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900222317
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna - Arezzo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2016
- ISCRIZIONI In basso a destra - A. C - lettere capitali - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0