calice, opera isolata di Michele di Tommé (seconda metà sec. XIV)
calice
ca 1350 - ca 1399
Il calice ha una ricca base movimentata di linee e profilo perlinato con modanature e scanalature sulla sua altezza. Il piede termina con una cornice sporgente, composta da dentelli. La superficie piana è ornata da sei medaglioni esalobati a smalto traslucido entro i quali sono raffigurati vari santi. I medaglioni sono contornati da un nastro ad alto rilievo con perlinatura concava e convessa, che risale fino a sotto il fusto, formando altrettante formelle ad archetto trilobo rovesciato con immagini di angeli oranti. Nelle sei punte che forma il piede sono racchiusi volti di cherubi alati. Il nodo è costituito da sei chiodi esalobi in smalto con stemmi, raffigurazioni sacre
- OGGETTO calice
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MATERIA E TECNICA
argento/ doratura
rame/ doratura
SMALTO
- LOCALIZZAZIONE Cortona (AR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il calice proviene dalla chiesa di Santa margherita a Cortona dalla quale , secondo la tradizione, risulta donato dalla Famiglia casali il cui stemma è presente in uno dei medaglioni del nodo. La ricchezza delle sue proporzioni e ornamentazioni lo inseriscono perfettamente nella più sontuosa produzione orafa senese della seconda metà del XIV secolo. Lo splendido esemplare è firmato dal senese Michele di Tommé, purtroppo di questo quest'orafo non risulta attualmente nessun dato documentario e nessun'altra opera autografa. Il Toesca (1951) pensa che il Michele firmatario del calice da identificarsi con il Michele di Ser Memmo cui nel 1348 si pensava di commissionare la statua di San Jacopo dell'altare del Duomo di Pistoia. La cultura figurativa dell'orafo Michele, almeno quale emerge dall'esame di questa unica opera superstite, riflette i modi tipici della scuola senese di più alto livello, come lo possono confermare i numerosi confronti possibili tra questo e altri calici coevi della stessa scuola, tutti comunque derivanti dal prototipo assisiate di Guccio di Mannaia. L'alto livello qualitativo che contraddistingue questo esemplare conferma che ci troviamo di fronte ad un orafo di altissime qualità tecniche e disegnative, che non teme confronto con i più famosi orafi-smaltisti del secolo XIV, quali Ugolino di Vieri, Viva di Lando, etc
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900222095
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici di Arezzo
- DATA DI COMPILAZIONE 1987
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI italiano volgare
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0