Madonna in trono e Santi

dipinto,

Dipinto

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Neri Di Bicci (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Arezzo (AR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le cronache riportano che almeno fin dal 1767 la tavola era esposta sull'altare maggiore della chiesa. Nel 1846 fu collocata nel primo altare a destra. Il dipinto ricordato dal Vasari nelle "Vite" è con ogni probabilità la tavola eseguita da Neri di Bicci nel 1466 per conto dell'abate Giovanni da Partina, come si ricava anche dall'iscrizione presnte su di essa. Il pittore fiorentino Neri di Bicci ultimo rappresentante di una famiglia di artisti subentrò al padre, Bicci di Lorenzo, nella conduzione della avviatissima bottega intorno al 1445. La sua officina ferveva di lavoro e questo risulta da un libro - diario, da lui scritto tra il 1453 e il 1475, "Le ricordanze", fortunatamente pervenuto fino a noi. Da questo suo diario sappiamo che ricevette dall'Abate di San Michele lire 229 e 13 soldi per dipingere la tavola in data 5 luglio 1466. La tavola aveva anche una predella con tre storie purtroppo oggi dispersa. Il dipinto si distingue per un esuberante decorativismo tipico del maestro, con abbondanza di oro e di accuratezza cromatica; il disegno è nitido caratterizzato da un'incisiva perizia dei particolari e punzonature. Le commissioni che documentano la sua attività sono basate su realizzazioni pittoriche di gusto ritardatario anche se prevale il tentativo di rivisitare le novità rinascimentali con il suo linguaggio tradizionale
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900221210
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici di Arezzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in basso - HOC OPUS FECIT FIERI DOMINUS JOHANNES DE PARTINA ABBAS HUIUS ABBATIATE ANNO DOMINI MCCCCLXVI - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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