natività di Gesù
vetrata,
post 1443 - ca 1444
Paolo Uccello (attribuito)
1397/ 1475
Vetrata circolare composta da venticinque pannelli
- OGGETTO vetrata
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MISURE
Diametro: 473 cm
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ATTRIBUZIONI
Paolo Uccello (attribuito): disegnatore
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 5 novembre 1443 Paolo Uccello viene pagato per il disegno della Natività eseguita da Angelo di Lippo (Poggi, 1909, doc.754) che nell’aprile e nel giugno del 1444 riceve vari compensi probabilmente per la vetrata in questione (Poggi, 1909, docc.764, 766), la quale il 25 febbraio 1445 risulta già posta in loco (Poggi, 1909, doc.772). Numerosi e spesso contrastanti gli interventi critici relativi all’opera in esame. Brevi osservazioni di tipo descrittive nel Semper (1872, p.23) e semplici citazioni nel Cavalcaselle (1892, p.38). Importante il contributo del Poggi che nel 1909 curò la pubblicazione completa del materiale documentario relativo a tutte le vetrate del Duomo, da lui ordinato e riassunto poi in brevi documenti su ogni singola opera (Poggi, 1909, p.LXXXVIII e docc. 747, 754, 764, 766, 772). Il Paatz l’avvicina alla Natività di Lorenzo Monaco e vi nota un evidente arcaismo (Paatz, 1934, p.114). Per il Pudelko il campo che l’artista aveva a disposizione sembra quasi insufficiente allo svolgersi della scena, resa con tecnica scadente dal maestro vetraio esecutore (Pudelko, 1934, p.237). Abbastanza critico il giudizio del Salmi che ritiene questa vetrata (inferiore alla Resurrezione) il risultato di un compromesso tra due epoche diverse: i ricordi del gotico fiorentino si uniscono alle ricerche prospettiche rinascimentali ancora frammentarie ed insolute (Salmi, 1938,pp.23-24). Anche per la Van Straelen la Natività appare meno felice della Resurrezione, pur mostrando una sapienza compositiva studiata per la veduta a grande distanza; la studiosa riconosce in alcuni particolari (ad es. la parte inferiore dell’abito di S.Giuseppe che si confonde col suolo) la mano di Bernardo di Francesco, che lei suppone sia intervenuto in fase di restauro (da ricordare che il maestro vetraio fu a lungo stipendiato dall’Opera come restauratore delle vetrate del Duomo; Van Straelen, 1938, pp.86-87). Il Boek ritiene la Madonna vicina al tipo delle prime opere di Paolo ed istituisce un preciso rapporto con la Natività di Karksruhe; egli, a differenza della Van Straelen, definisce convenzionali i colori e mediocre la tecnica vetraria (Boeck, 1939, pp.36-39). Secondo la Pittaluga, nel disegnare i cartoni per le tre vetrate del tamburo, Paolo Uccello “smarrisce ogni effettiva coerenza”; negativo, come quello del Salmi, il giudizio sulla Natività “dove caratteri di linearismo gotico si affiancano a caratteri volumetrico-rinascimentali, in un frazionamento di visione che la particolare natura dell’oggetto rende ancora più evidente” (Pittaluga, 1946, p.15). L’occhio della Natività appare inferiore a quello della Resurrezione anche per il Pope Hennessey (1949, p.145). La Micheletti, nella scheda compilata per il Catalogo della Mostra di quattro maestri del primo Rinascimento (tenuto a Firenze nel 1954), ne riassume le notizie storiche e bibliografiche, notando il recente restauro nel volto della Madonna e nella barba di San Giuseppe (Micheletti, 1954, scheda n.9, p.32). Marchini mette in rilievo il carattere più descritto della Natività dove Paolo “allinea gli elementi figurativi in visione frontale e rialzata per goderne i valori come giustapposizione di zone cromatiche distese, ma sempre fuori da riferimenti alla realtà oggettiva” (Marchini, 1978, p.553). Positivo il giudizio del Parronchi sull’impianto compositivo sapientemente bilanciato in superficie (Parronchi, 1974, p.40). In occasione della mostra ghibertiana del 1978, la vetrata è stata oggetto di uno studio accurato da parte di M.Bacci che ne delinea la storia e la fortuna critica; la studiosa nota l’affinità stilistica (oltre che con la Natività di Karlsruhe) con gli affreschi della cappella dell’Assunta del Duomo di Prato, ponendo l’accento sulla “singolare commistione di elementi lineari tradizionali e di nuove ricerche di spazi e di volumi quali si avvertono già nel lunettone con la creazione di Adamo nel Chiostro Verde di S.Maria Novella (Bacci, 1978, p.254)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione persona giuridica senza scopo di lucro
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900188136
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1983
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1989
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0