Cristo in gloria e Santi

miniatura, 1435 - 1435

Iniziale corrispondente alla festa di Ognissanti. "Gaudeamus omnes in Domino". La lettera è a corpo rosa con filigrana in bianco a fondo oro, con cornice esterna gialla con decorazione a punti azzurri e inchiostro bruno. Campo interno azzurro,con al centro cristo nimbato con libro bianco su cui sono scritte le iniziali ALFA e OMEGA con vesti bianche ornate in azzurro entro una mandorla in bianco e rosa,con leggere nubi in bianco. Cristo è circondato da angeli nimbati con ali rosa e vesti rosa azzurre all'interno. In basso stanno 14 Santi tutti con capelli castani (o grigi) e aureola doro, con vesti in rosa, rosso, verde e azzurro. In primo piano al centro è la Vergine nimbata con manto azzurro e veste rosa, tra S. Pietro (a destra,con veste rosa e manto bianco con le chiavi rosa nella destra e il libro azzurro nella sinistra) e S. Giovanni Evangelista (a sinistra con veste rosa e manto verde e il libro azzurro fra le mani). L'ornato esterno è formato da foglie di acanto in azzurro arancio,verde e rosa,con volute e caulicoli che fuoriescono dal campo dell'iniziale invadendo il margine della carta ornata da gocce dorate nodi in azzurro verde e arancio foglie verdi e boccioli in verde, arancio, azzurro e rosa

  • OGGETTO miniatura
  • MATERIA E TECNICA pergamena/ inchiostro/ pittura a tempera/ doratura
  • MISURE Altezza: 17
    Larghezza: 16.5
  • ATTRIBUZIONI Bartolomeo Di Fruosino (1366 Ca./ 1441): miniatore
  • LOCALIZZAZIONE Prato (PO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo scriptor del codice, secondo l'iscrizione, è lo stesso del codice D. il codice C, descritto dal Milanesi (1850), e ricordato dal D'Ancona (1914), anche se con un'errata attribuzione, è citato dalla Ciaranfi (1932) che lo confonde con il codice D. Per primo il Salmi (1954) propone, per motivi stilistici, l'attribuzione a Bartolomeo di Fruosino delle iniziali miniate di c. 9 e c. 56v (Ognissanti), seguito dalla Levi D'Ancona (1961), che propone, per le altre miniature, il nome di Battista di Niccolò da Padova (ante 1425-1452). L'attribuzione a Meo di Fruosino è confermata dal Marchini (1963), che ricorda la collaborazione del pittore, allievo di Agnolo Gaddi, agli affreschi della cappella del Sacro Cingolo nel Duomo di Prato. Marchini individua nelle miniature di Bartolomeo influenze masaccesche e affinità con altri miniatori del tempo come Andra di giusto e Giovanni del Ponte. Marco Ciatti (1982) accetta l'attribuzione a Bartolomeo di Fruosino dele iniziali di c. 9r e di c. 56r, ma distingue due mani diverse nelle iniziali istoriate di c. 26v (S.Benedetto); c. 42v (S. Giovanni Gualberto); c. 45v (Madonna col Bambino); c.48v (S. Lorenzo); c. 63r (Trinità) di influenze gaddesche e in quelle di c.55r (s. Girolamo) e c. 65r (Corpus Domini) influenzate dall'Angelico. L'ipotesi sembra accettabile
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900161781-10
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1985
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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