manoscritto,
Bartolomeo Di Fruosino (1366 Ca./ 1441)
1366 ca./ 1441
Giovanni Di Michele (/ 1450)
/ 1450
Graduale C secondo la regola dei monaci vallombrosani.Codice composto da cc. 11 + 171, composito (nelle cc. 152-171 ci sono aggiunte posteriori dei secoli XVII- XVIII). Numerazione originaria a inchiostro bruno, rosso e azzurro, alternati, al centro del margine destro, sul recto di ogni carta. Il codice contiene 710 iniziali filigranate piccole, in inchiostro rosso e azzurro a motivi geometrici e vegetali; 59 iniziali miniate ornate, di cui 2 grandi (180 x 180), 13 iniziali medie (120 x120) e 44 piccole (60 x 60). Ci sono 13 miniate istoriate, compresa quella di c. 9 che è stata rubata, raffigurante la Natività. Legatura con 2 piatti in legno rivestiti in cuoio e con borchie in ottone
- OGGETTO manoscritto
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MATERIA E TECNICA
pergamena/ inchiostro/ pittura a tempera/ doratura
- AMBITO CULTURALE Ambito Fiorentino-pratese
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ATTRIBUZIONI
Bartolomeo Di Fruosino (1366 Ca./ 1441): miniatore
Giovanni Di Michele (/ 1450): amanuense
- LOCALIZZAZIONE Prato (PO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo scriptor del codice, secondo l'iscrizione, è lo stesso del codice D. il codice C, descritto dal Milanesi (1850), e ricordato dal D'Ancona (1914), anche se con un'errata attribuzione, è citato dalla Ciaranfi (1932) che lo confonde con il codice D. Per primo il Salmi (1954) propone, per motivi stilistici, l'attribuzione a Bartolomeo di Fruosino delle iniziali miniate di c. 9 e c. 56v (Ognissanti), seguito dalla Levi D'Ancona (1961), che propone, per le altre miniature, il nome di Battista di Niccolò da Padova (ante 1425-1452). L'attribuzione a Meo di Fruosino è confermata dal Marchini (1963), che ricorda la collaborazione del pittore, allievo di Agnolo Gaddi, agli affreschi della cappella del Sacro Cingolo nel Duomo di Prato. Marchini individua nelle miniature di Bartolomeo influenze masaccesche e affinità con altri miniatori del tempo come Andra di giusto e Giovanni del Ponte. Marco Ciatti (1982) accetta l'attribuzione a Bartolomeo di Fruosino dele iniziali di c. 9r e di c. 56r, ma distingue due mani diverse nelle iniziali istoriate di c. 26v (S.Benedetto); c. 42v (S. Giovanni Gualberto); c. 45v (Madonna col Bambino); c.48v (S. Lorenzo); c. 63r (Trinità) di influenze gaddesche e in quelle di c.55r (s. Girolamo) e c. 65r (Corpus Domini) influenzate dall'Angelico. L'ipotesi sembra accettabile
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900161781-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1985
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI nella prima carta, dopo l'indice - Iste liber est monasterii Sancti Fabiani de Prato, nullius diocesis et ordinis Vallisumbrose quem fieri fecit dominus Johannes Olivieri prior dicti loci. Expletus fuit anno Domini MCCCXXXV de mense octubris. Scriptor fuit dominus Johannes Michelis de Florntia monacus Vallisumbrose - a penna - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0