colonnina binata,

Base modanata, fusto liscio, capitello ionico, abaco

  • OGGETTO colonnina binata
  • ATTRIBUZIONI Brunelleschi Filippo (1377/ 1446)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Buggiano
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Manetti, nella vita del Brunelleschi, cia questa "cappelletta" fre le prime opere dell'artista (1420 ca.) e così da lui segue la tradizione con il Vasari che si rifà precisamente al biografo indicando, inoltre, Bartolomeo Barbadori come committente. La Cappella passò poi di proprietà, nel 1487, ai Paganelli che la vendettero nel 1525 a Lodovico di Gino Capponi (documento nei rogiti di ser bastiano da Firenzuola c. 332 in Archivio di Stato, Notarile antecosimiano B.955 pubblicato da Shearman). Con il passaggio di roprietà ai Capponi iniziano numerosi lavori di trasformazione dovuti all'inserimento delle opere del Pontormo e successivamente (1589) all'adeguamento della cupola per sostenere il corridoio vasariano che veniva ad appoggiarsi al complesso chiesastico tre-quattrocentesco. Sempre ad opera dei Capponi, nel secondo decennio del Seicento, vi è l'aggiunta del monumento reliquiario di San Carlo Borromeo, inserimento che causò non pochi danni allo stato preesistente della cappella. Per notizie relative a questi lavori dovuti a Giorgio Vasari il giovane. I più grossi mutamenti alla struttura brunelleschiana avvengono nel XVII secolo; nel 1723 vengono apportate gravi modifiche per l'esecuzione, al di sopra del coretto granducale e su commissione di Ferrante Capponi si attuano numerosi lavori all'interno con aggiunte di decorazioni marmoree e completamenti decorativi. Nel 1736-1739 poi ferdinando Ruggeri in occasione della riedificazioone della chiesa lascia quasi intoccato l'interno ma compie all'esterno un'opera di trasformazione per facilitare l'inserimento architettonico nel nuovo edificio settecentesco e dare a questo un aspetto unitario. Per quanto riguarda l'opera brunelleschiana la documentazione più fedele ed esauriente ci viene dai risultati di scavi e saggi effettuati da Niccoli nel 1936, risultati che hanno portato alla possibile ricostruzione dei prospetti esterni che dovevano corrispondere all'architettura della cappella raffigurata nell'affresco della Trinità di Masaccio in S. Maria Novella. I saggi di Niccoli hanno comunque portato alla rimessa in luce di alcuni elementi della struttura architettonica originaria e alla scoperta della mensa d'altare, nel Settecento nascosta da un manufatto contemporaneo. Per quanto riguarda poi l'esatta attribuzione e datazione della cappella, non tutta la critica è concorde, anche se per buona parte si propende per l'attribuzione al Brunelleschi e ad un'esecuzione precoce, 1420 ca., come suggerito dal biografo (cfr. Fontana, Niccoli, Paatz, Argan, Saalman, Sanpaolesi, Battisti, Frilli, Degli Innocenti, Borsi). La Schlegel invece dissentendo dall'attribuzione tradizionale, indica in Andrea di Lazzaro Cavalcanti detto il Buggiano l'autore della cappella, vedendo nella scarsa qualità e incertezza esecutiva una mano vicina ma diversa da quella del maestro; anche la datazione viene così spostata dopo il 1430, essendo il Buggiano nato nel 1412
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900156269-8
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1987
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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