Isacco sul letto benedice Giacobbe travestito con le vesti di Esaù
dipinto,
1550-1599
Vini Jacopo Di Sebastiano (attribuito)
notizie 1570 ca.-1610 ca
Scena frammentaria
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Vini Jacopo Di Sebastiano (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Pistoia (PT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo Albino Secchi, il ciclo d'affreschi eseguito in varie epoche tra le volte e il tetto policromo della Cattedrale pistoiese, fu completamente scialbato nel 1838-39, durante il ripristino dell'ingegnere Gambini. Ne avanzano ora alcuni frammenti limitati e, assai completa, la fascia decorativa continua a disegno policromo geometrico e floreale, tipica delle chiese gotiche pistoiesi (v. anche S. Francesco; S. Giovanni Fuorcivitas). Il ciclo, oggi quasi interamente perduto, raffigurava Storie dell'Antico Testamento ed è attribuibile su basi stilistiche, specialmente su confronti con gli affreschi nella sala Capitolare di San Francesco a Pistoia, al pittore pistoiese Antonio Vite, che dovette realizzarlo nel nono decennio del XIV secolo (cfr. Neri Lusanna; pp.81-164 in, Gai 1993). La scena qui ritratta, già "dubitativamente avvicinata" a Fra' Paolino da Pistoia da Carlo Sisi fu probabilmente dipinta, forse per ripristinare quella antica andata rovinata, dal pittore Sebastiano Vini, cui è attribuibile su base stilistica. In alcuni documenti datati 1568 si registrano diversi interventi del pittore Sebastiano Vini (Maestro Bastiano di Gianiacopo di Verona dipintore) "per ridar colori alle figure della nave di mezzo" (pp. 235-237, da ACP; L. 22 [m. 48] c. XXXd), ma anche "per pittura di 6 quadri da dipingersi" (ibidem e c. 11d), "e' quali quadri sono gli ultimi nella nave di mezzo di verso la piazza" (p. 239 da ACP; L- 22 [m.48] fogl. I). Interventi certamente considerevoli vista la cifra versata al pittore: "in tutto lire secentoventisei, soldi undici, denari quattro" (ibidem). Non è immediato far coincidere tali interventi, con la piccole porzioni di decorazione ad affresco che si conservano oggi in cattedrale, ma la precisazione che li indica in fondo alla navata, cioè verso il presbiterio, sul lato sinistro, quello rivolto verso Piazza del Duomo, sembra spingere fortemente in questa direzione. Se contiamo poi i riquadri contenenti i frammenti cinquecenteschi, osserveremo che si tratta di quattro scene, ma a cui possono aggiungersene altre due oggi interamente perdute: una precedente, l'altra successiva al "Sacrificio di Isacco". Difficile dire però se i "6 quadri" indicassero anche le scene nel registro sottostante, o solo quelle suindicate, e indovinare se il pittore integrasse affreschi ormai rovinati o completasse un ciclo rimasto incompiuto. Nei documenti, conservati nell'archivio Capitolare, si ricordano altri pagamenti, destinati a "restaurare" l'intero ciclo, a partire dai pagamenti agli operai "per loro fatica per havere netto le figure della nave del mezzo"( p. 235 da ACP L. 21 [m 47] c. 10d) all'impiego di un decoratore specializzato per uniformare il partito decorativo dell'intero ciclo cioè per il "fregio che ha fatto sopra e sotto alle figure, e a conto di havere ridato il colore alle colonne" (p. 237, ibidem)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900073620A-2
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 2006
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0