Vergine consegna la cintola a S. Tommaso, tra S. Cristoforo, S. Bartolomeo, S. Giovanni Battista e S. Lorenzo

polittico, ca 1440 - ca 1440

Dipinto a tempera su tavola rettangolare su fondo oro, suddiviso in cinque scomparti cuspidati: in quello centrale è la Vergine assunta nella mandorla fra otto angeli mentre porge il cingolo a S. Tommaso, in ginocchio. Ai alti sono in piedi S. Cristoforo, S. Bartolomeo, S. Lorenzo e S. Giovanni Battista. Nelle cuspidi sono: il Padre Eterno benedicente, l'Annunciazione e due angeli. In alto al centro due angeli a mani giunte, sopra i quattro santi, in piccole formelle trilobate sono collocati i quattro Profeti Maggiori. In basso predella sagomata con iscrizione

  • OGGETTO polittico
  • ATTRIBUZIONI Maestro Di Montefloscoli (attribuito)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Scuola Di Agnolo Gaddi
  • LOCALIZZAZIONE Vicchio (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'attribuzione della tavola alla scuola di Agnolo Gaddi è accettata comunemente e compare nelle varie bibliografie locali anche se tale dipinto, insieme ad altri, viene comunemente raggruppato sotto la sigla convenzionale di "Maestro di Motefloscoli" (Paladini F., 1975). E' proprio quest' opera considerata il punto di partenza per la ricostruzione della sua attività. Polittico donato dalla famiglia Bruni che per secoli tenne il patronato della chiesa di S. Maria a Montefloscoli e il cui stemma figurava un tempo anche sul gradino dell'altare maggiore su cui era posto il dipinto in esame. Attribuito inizialmente ad Agnolo Gaddi o alla sua bottega, fu solo con gli studi di Richard Offner (1933) che venne assegnato ad un anonimo artista della prima metà del Quattrocento chiamato appunto "Maestro di Montefloscoli" o anche "Maestro di Ristonchi", per la somiglianza ad un dipinto proveniente dalla chiesa di S. Egidio a Ristonchi a Pelago. Si tratta di un pittore principalmente attivo in Toscana, in località decentrate come il Mugello, la Val di Pesa fino ad arrivare nella zona della Lunigiana. Specializzato per lo più nella realizzazione di anconette domestiche più che nelle pale d'altare, risultando più sporadiche. L'artista, come ci spiega il De Marchi (1998), mostra le sue opere con un'interpretazione indubbiamente provinciale dei modelli più colti della pittura tardogotica fiorentina, non senza una curiosa vena caricaturale e con un linguaggio vernacolare piacevole, che ne determinò la sua fortuna presso una committenza minore. Sicuramente la sua formazione è da rintracciare nella bottega di Agnolo Gaddi, e alla conoscenza di opere giovanili di Lorenzo Monaco. Sempre secondo il De Marchi, quest'opera è da porre in stretto confronto stilistico con il polittico di Codiponte in Lunigiana, proveniente dalla pieve dei santi Cornelio e Cipriano. Del quale condivide la data più avanzata, 1440, e il plasticismo più tornito, seppur generico, in parallelo con le opere della maturità di Bicci di Lorenzo, rispetto all'opera di Ristonchi, ora al Museo di S. Clemente a Pelago, da sempre considerata opera di paragone con quella in esame, che è databile poco prima del 1434
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900038890
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1975
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2015
  • ISCRIZIONI sulla predella - Q.T.A.F. FARE LORENZO CRISTOFANO GIOVANNI DI BARTOLOMEO DI SER SANTI BRUNI - caratteri gotici - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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