Veduta prospettica della sistemazione della tomba di Dante nella zona dantesca di Ravenna
disegno architettonico,
Rosi, Giorgio (1904-1974)
1904-1974
Il foglio reca un disegno con la veduta prospettica della sistemazione della tomba di Dante nella zona dantesca di Ravenna. Il disegno è tracciato e colorato a matita su un foglio di carta lucida
- OGGETTO disegno architettonico
-
MATERIA E TECNICA
carta da lucido/ matita
-
ATTRIBUZIONI
Rosi, Giorgio (1904-1974): disegnatore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- LOCALIZZAZIONE Monastero benedettino di San Vitale (ex)
- INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno realizzato dall’Architetto e Soprintendente Giorgio Rosi rappresenta una veduta della zona dantesca accanto a Piazza S. Francesco, in particolare sulla sinistra si riconosce la facciata di Casa Rizzetti, ora Biblioteca Oriani e il Quadrarco di Braccioforte. La zona dantesca qui rappresentata ,fu oggetto di numerosi restauri a partire dal 1918, quando il comitato dantesco previde la risistemazione in primis della chiesa di S. Francesco e negli anni successivi della Tomba di Dante, del Quadrarco di Braccioforte e di numerosi edifici risalenti a varie epoche che si affacciavano sulla piazza. Il 16 e 17 novembre 1933 si riunì la commissione per la Zona Dantesca, alla quale partecipò Giorgio Rosi, quale direttore dell’ufficio staccato dei Monumenti delle Opere d’Arte di Ravenna. Rosi, su incarico di Corrado Ricci, aveva eseguito alcuni disegni con vedute prospettiche relative alla ristrutturazione della piazza con particolare attenzione a Casa Rizzetti. I progetti di Rosi vennero considerati una linea di massima, in attesa che i lavori di ristrutturazione rivelassero le strutture dell’abitazione per poter poi produrre un disegno definitivo. Sempre nel 1933 furono quindi avviati i lavori sul lato nord della piazza occupata dalla veneziana Casa Rizzetti e di altri modesti fabbricati attigui. A seguito della demolizione di questi fabbricati e su proposta del soprintendente Giorgio Rosi, si decise di addossare a Casa Rizzetti un porticato, anche questo visibile nel nostro disegno, realizzato con i capitelli e le colonnine cinquecentesche provenienti dal chiostro minore di Santa Maria in Porto, demolito nel 1855. Tale portichetto doveva creare da quinta architettonica al giardino ora dedicato a Rinaldo da Concorezzo. Negli anni successivi anche il lato meridionale della piazza venne coinvolto in ulteriori lavori di recupero, creando un porticato che si potesse contrapporre a quello appena creato sul lato nord. Questo rinnovato assetto della piazza e degli edifici prospicienti prevedeva anche l’aggiunta di zone verdi, ad esempio il giardino incluso tra le due pareti del porticato accanto a Casa Rizzetti. L’introduzione del verde nella piazza era già stata avanzata come proposta nel 1927 poi caldeggiata da Ricci negli anni successivi. Nel 1933 si decise quindi che nell’area abbattuta accanto a Casa Rizzetti fosse creato un piccolo giardino con cipressi, pini, alloro e mirto, così come lo vediamo disegnato anche nel foglio in questione. L’assetto della piazza e la creazione della cosiddetta zona del silenzio furono il frutto del compromesso tra due visioni contrapposte, quella dell’architetto piacentino Luigi Arata incaricato del progetto di rifacimento del Palazzo del Provincia e quella dello storico e studioso di spicco della cultura ravennate Corrado Ricci. Secondo l’idea di Corrado Ricci, Casa Rizzetti doveva riproporre il modello di una casa d’epoca veneziana, mentre il progetto predisposto dall’architetto Arata prevedeva l’abbattimento della stessa e la costruzione di un nuovo edificio di aspetto più moderno. In prima battuta l’approccio più conservativo di Ricci ebbe la meglio, come si evince dalla proposta disegnata da Giorgio Rosi in questo foglio, tuttavia il Duce, in occasione di una visita a Ravenna, non gradì la nuova sistemazione di Casa Rizzetti pertanto i lavori cambiato rotta e l’abitazione venne abbattuta salvandone solo le antiche lesene cinquecentesche con capitelli corinzi. Il 13 settembre 1936 verrà inaugura la riordinata “Zona Dantesca” e la nuova biblioteca intitolata ad Alfredo Oriani. Ciò che emerge dal disegno dell’archivio è pertanto un’immagine della piazza nel pieno di questi anni di trasformazione, un progetto del 1933 che vide l’inizio ma che non fu mai portato a termine in questa veste
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800690555
- NUMERO D'INVENTARIO ADS RA 1895
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 2022
- ISCRIZIONI in basso - RAVENNA _ SISTEMAZIONE DELLA TOMBA DI DANTE _ VEDUTA PROSPETTICA DELLA P.a S. FRANCESCO - a matita - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0