Disegno di mosaico pavimentale del palazzo di Teodorico di Ravenna
disegno architettonico,
Azzaroni Alessandro (attribuito)
1857-1939
Il foglio reca un disegno di mosaico pavimentale con fasce intrecciate a cornice di un tondo con all'interno immagini non chiaramente identificabili. Il disegno è relativo a un mosaico pavimentale del palazzo di Teodorico di Ravenna. Il disegno è realizzato ad acquerelli nero, grigio, azzurro, rosso e marrone. Le lacune del mosaico sono restituite con ampie macchie di acquerello sfumato sui toni marroni. Sul lato destro del disegno è incollato un foglio di carta velina, sul quale sono stati delineati, a penna, i contorni di parte della decorazione musiva
- OGGETTO disegno architettonico
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MATERIA E TECNICA
carta beige/ acquerellatura, inchiostro a penna
carta da lucido/ inchiostro a penna
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ATTRIBUZIONI
Azzaroni Alessandro (attribuito): disegnatore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- LOCALIZZAZIONE Monastero benedettino di San Vitale (ex)
- INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno, realizzato da Alessandro Azzaroni, rappresenta uno dei pavimenti musivi relativi al palazzo di Teodorico, ricostruito a partire da frammenti emersi in occasione degli scavi intrapresi dalla Soprintendenza nei primi anni del ‘900. In particolare questo foglio rappresenta un mosaico a tessere in bianco d'Istria, nero d'Italia, rosa e rosso di Verona, marmo bianco, grigio, ciottoli verdi, databile alla seconda metà del V secolo d.C e relativo al vano A' (scheda cartacea 08/00105048). Nel disegno di Azzaroni il piccolo frammento musivo ritrovato viene inserito all'interno dell'ipotetica ricostruzione dell'intero pavimento, completando quindi il motivo geometrico che lo caratterizzava originariamente: un grande ovale decorato un tempo con una scena di venatio, scarsamente riconoscibile a causa delle lacune, incluso in un quadrato a cornici intrecciate e negli spazi di risulta angolari complicati intrecci di due nastri. La maggior parte delle pavimentazioni rintracciate durante gli anni di scavo appartiene alla villa di età teodoriciana, come il disegno in questione. L’estesa area palaziale rinvenuta, comprendeva infatti diverse fasi edilizie databili tra il I e il IV secolo d.C, a loro volta inglobate in un edificio tardoantico, caratterizzato dal peristilio centrale con aula basilicale e triclinio triabsidato. I frammenti relativi a quest'ultima fase si caratterizzano per la policromia e la presenza in molti casi di scene di caccia, circo e corse, derivate dal repertorio africano, qui riportato in modo semplificato. L’interesse verso quest’area palaziale aveva portato già nella seconda metà dell’800 ad una serie di primi scavi, tuttavia gli esiti più importanti si ebbero con la campagna di scavo condotta tra il 1908 e il 1914 dal Direttore Gherardo Ghirardini, allora Soprintendente agli Scavi di Antichità per l’Emilia. L’importanza di questa campagna è ancora oggi testimoniata dalla ricca documentazione grafica di cui i bei disegni di Alessandro Azzaroni sono parte integrante. Gli scavi infatti portarono al rinvenimento di una notevole quantità di pavimenti musivi per i quali venne previsto il distacco, il restauro e anche il rilievo. Quest’ultimo importante compito venne affidato a colui che dal 1898 era il disegnatore e mosaicista della Soprintendenza ai Monumenti di Ravenna, Alessandro Azzaroni, il quale seppe restituire con grande abilità la preziosità dei ritrovamenti attraverso una serie di tavole acquerellate di varie dimensioni. Di lui Corrado Ricci scrisse: "pittore, gran brav'uomo. Onesto, delicato d'animo, sempre senza rancori, alieno da ogni invidia e maldicenza, lavoratore silenzioso e indefesso, abilissimo in ogni sua occupazione, è stato per i lavori di restauro e d’illustrazione dei monumenti di Ravenna una vera fortuna”. Anche dai documenti dell’archivio della Soprintendenza emerge come il Direttore Ghirardini avesse apprezzato l’operato del disegnatore (AVSRa, RA 8/71): “Sono sempre persuaso che più che gli appunti del Nave abbino importanza capitalissima i rilievi dell’Azzaroni, fatti veramente con coscienza e con diligenza esemplare”. Tra le tante proposte di Gerola, legate all’esposizione e musealizzazione dei mosaici pavimentali (AVSRa, S5-2196), vi era anche quella di mettere in dialogo i frammenti musivi con i rispettivi disegni. La realizzazione dei disegni pertanto era parte integrante del progetto di scavi e prevista come strumento utile non solo a fini di studio e rilievo, ma anche quale plausibile supporto ai visitatori per avere una migliore visione di insieme degli spazi del palazzo
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800690513
- NUMERO D'INVENTARIO ADS RA 2476
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 2022
- ISCRIZIONI in basso a destra - scala 1:10 AAzzaroni 1914 - Azzaroni, Alessandro - a penna - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0