Disegno di mosaico pavimentale del palazzo di Teodorico di Ravenna

disegno architettonico,

Il foglio reca un disegno di mosaico pavimentale con medaglione raffigurante una personificazione di stagione, circondata da girali e fasce, relativo al 3° piano, ambiente I, del palazzo di Teodorico di Ravenna. Il disegno è realizzato ad acquerelli nero, grigio, beige, marrone, rosso e azzurro con integrazioni a penna ed è in scala 1:10. Sul lato destro del disegno è incollato un foglio di carta velina, sul quale sono stati delineati i contorni di parte della decorazione musiva

  • OGGETTO disegno architettonico
  • MATERIA E TECNICA carta beige/ acquerellatura, inchiostro a penna
    carta da lucido/ inchiostro a penna
  • ATTRIBUZIONI Azzaroni Alessandro (attribuito): disegnatore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Monastero benedettino di San Vitale (ex)
  • INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno, realizzato da Alessandro Azzaroni, rappresenta uno dei pavimenti musivi relativi al palazzo di Teodorico, ricostruito attorno ad uno dei frammenti emersi in occasione degli scavi intrapresi dalla Soprintendenza nei primi anni del ‘900. In particolare questo foglio si lega a un mosaico a tessere in bianco d'Istria, nero d'Italia, rossa antico, rosa e giallo di Verona, ciottoli verdi e nocciola, databile intorno alla fine del V secolo d.C e relativo al vano I (scheda cartacea 08/00105074). Nel disegno di Azzaroni il piccolo frammento musivo ritrovato viene inserito all'interno dell'ipotetica ricostruzione dell'intero pavimento, completando quindi il motivo geometrico che lo caratterizzava originariamente: un grande rosone con personificazione di stagione, circondato da trecce e anelli con al centro vari nodi, incluso all'interno di un quadrato e con altri quattro nodi agli angoli. La maggior parte delle pavimentazioni rintracciate durante gli anni di scavo appartiene alla villa di età teodoriciana, come il disegno in questione. L’estesa area palaziale rinvenuta, comprendeva infatti diverse fasi edilizie databili tra il I e il IV secolo d.C, a loro volta inglobate in un edificio tardoantico, caratterizzato dal peristilio centrale con aula basilicale e triclinio triabsidato. I frammenti relativi a quest'ultima fase si caratterizzano per la policromia e la presenza in molti casi di scene di caccia, circo e corse, derivate dal repertorio africano, qui riportato in modo semplificato. L’interesse verso quest’area palaziale aveva portato già nella seconda metà dell’800 ad una serie di primi scavi, tuttavia gli esiti più importanti si ebbero con la campagna di scavo condotta tra il 1908 e il 1914 dal Direttore Gherardo Ghirardini, allora Soprintendente agli Scavi di Antichità per l’Emilia. L’importanza di questa campagna è ancora oggi testimoniata dalla ricca documentazione grafica di cui i bei disegni di Alessandro Azzaroni sono parte integrante. Gli scavi infatti portarono al rinvenimento di una notevole quantità di pavimenti musivi per i quali venne previsto il distacco, il restauro e anche il rilievo. Quest’ultimo importante compito venne affidato a colui che dal 1898 era il disegnatore e mosaicista della Soprintendenza ai Monumenti di Ravenna, Alessandro Azzaroni, il quale seppe restituire con grande abilità la preziosità dei ritrovamenti attraverso una serie di tavole acquerellate di varie dimensioni. Di lui Corrado Ricci scrisse: "pittore, gran brav'uomo. Onesto, delicato d'animo, sempre senza rancori, alieno da ogni invidia e maldicenza, lavoratore silenzioso e indefesso, abilissimo in ogni sua occupazione, è stato per i lavori di restauro e d’illustrazione dei monumenti di Ravenna una vera fortuna”. Anche dai documenti dell’archivio della Soprintendenza emerge come il Direttore Ghirardini avesse apprezzato l’operato del disegnatore (AVSRa, RA 8/71): “Sono sempre persuaso che più che gli appunti del Nave abbino importanza capitalissima i rilievi dell’Azzaroni, fatti veramente con coscienza e con diligenza esemplare”. Tra le tante proposte di Gerola, legate all’esposizione e musealizzazione dei mosaici pavimentali (AVSRa, S5-2196), vi era anche quella di mettere in dialogo i frammenti musivi con i rispettivi disegni. La realizzazione dei disegni pertanto era parte integrante del progetto di scavi e prevista come strumento utile non solo a fini di studio e rilievo, ma anche quale plausibile supporto ai visitatori per avere una migliore visione di insieme degli spazi del palazzo
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800690493
  • NUMERO D'INVENTARIO ADS RA 2438
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • ISCRIZIONI in alto a sinistra - 3° piano ambiente I - Azzaroni, Alessandro - a penna - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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