Sacra Famiglia con San Giovannino e le nozze mistiche di Santa Caterina. Madonna con Bambino e San Giovannino, Santa Caterina d'Alessandria e Santo (San Giovanni Evangelista?)

dipinto,

Dipinto a olio su tavola

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Ramenghi Bartolomeo Detto Bagnacavallo Senior (1484/ 1542)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo del Monte di Pietà
  • INDIRIZZO Corso Giuseppe Garibaldi, 45, Forlì (FC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera fu acquistata dalla Cassa dei Risparmi di Forlì nel 1990, insieme a una tela di Giovan Battista Ramenghi, detto Bagnacavallo il Giovane: i due dipinti, realizzati da padre e figlio, provenivano dalla collezione dell'antiquario forlivese Azelio Collini, anche se nell'atto di vendita (datato 2/2/1990, Archivio Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì) compariva il nome di sua moglie, Liana Starnini. In particolare la tavola in esame era accompagnata dalla perizia di Mina Gregori (nota scritta priva di data, Archivio Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì), che ne attestava la qualità e l'attribuzione a Bartolomeo Ramenghi, detto Bagnacavallo il Vecchio (Bagnacavallo, 1484 ca- Bologna, 1542 ca), pittore devozionale per eccellenza, che, come fu ammesso anche da Vasari, tra gli artisti raffaelleschi di scuola emiliana si distinse particolarmente per "disegno et invenzione", temperamento e livello qualitativo. Dopo essersi formato in patria e aver frequentato a Bologna la bottega di Francesco Francia nel primo decennio del Cinquecento (primo tra i romagnoli a inserirsi nell'ambiente artistico felsineo), Ramenghi fu infatti attratto a Roma dalla fama di Raffaello, dove rimase fino al 1520. Rientrato a Bologna, vi svolse una vasta e fortunata attività, in cui, grazie al temperamento eclettico, seppe fondere elementi provenienti dalle scuole ferrarese, bolognese e romana alla reinterpretazione del maturo classicismo del Sanzio. Il dipinto in esame appare particolarmente affollato, con le cinque figure che occupano quasi per intero lo spazio disponibile della tavola, lasciando intravedere solo un piccolo e generico brano di paesaggio a sinistra, grazie alla tenda che si scosta leggermente; complesso poi il gioco degli sguardi, che però esclude del tutto lo spettatore. Pur non essendo stata menzionata nel catalogo generale del pittore (C. Bernardini, "Il Bagnacavallo senior: Bartolomeo Ramenghi pittore", Rimini 1990), l'attribuzione a Bagnacavallo il Vecchio dell'opera è stata ribadita da Andrea Donati nel catalogo della Collezione forlivese, con una collocazione cronologica nella fase matura del suo percorso artistico (Donati in La tradizione rinnovata 2006, p. 260). Molte affinità compositive e tipologiche, soprattutto nella figura della Vergine e di Gesù, richiamano in realtà anche la produzione dell'altro raffaellesco romagnolo, ossia Girolamo Marchesi da Cotignola, con cui Bagnacavallo è stato in passato già confuso (cfr. La "Sacra Famiglia e Sposalizio mistico di Santa Caterina" di collezione privata milanese o la "Sacra Famiglia e San Giovannino" e la "Madonna con il Bambino e i San Mercuriale, San Giovanni Battista e il committente", entrambe della Pinacoteca di Forlì). Incerta appare poi l'identificazione del tema raffigurato con una "Sacra Famiglia", proposta sempre da Donati (ib.): l'aspetto fin troppo giovanile del santo posizionato a destra, farebbe infatti pensare più a San Giovanni Evangelista che a San Giuseppe, che appare di solito raffigurato sempre più anziano in analoghe composizioni del pittore romagnolo (cfr. La "Sacra Famiglia" della Galleria Nazionale di Parma o quella del Conservatorio del Baraccano di Bologna). Sia nell'atto di acquisto della tavola che in quello del passaggio di proprietà dalla Cassa dei Risparmi alla Fondazione forlivese (Quindici 1992-2007 2007, p.71), il dipinto viene del resto sempre definito come "Madonna col Bambino, San Giovannino, Santa Caterina e un altro Santo". Nell'accostamento dei visi di Gesù Bambino e Santa Caterina, il cui movimento e il particolare profilo ricordano le eleganze del Parmigianino, appare invece adombrato con più certezza il tema dello "Sposalizio mistico", confermato anche dall'evidenza conferita all'anello che orna l'anulare della mano sinistra della giovane santa
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800690222
  • NUMERO D'INVENTARIO 02001019
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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