San Paolo
statua,
Sculture a tutto tondo, collocate su basamenti di formato rettangolari, a loro contestuali, a loro volta poggianti su ripiani marmorei retti da una coppia di mensole, posteriori
- OGGETTO statua
- AMBITO CULTURALE Ambito Romagnolo
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Scuola Bolognese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Monastero di Santa Chiara
- INDIRIZZO Via della Croce 16, Faenza (RA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Come affermato da Lanzoni, poi da Corbara nel 1950, la coppia di statue proviene dalla chiesa di Santa Chiara, annessa al monastero di via Naviglio che le clarisse abitarono sino al 1862. Lanzoni cita le due sculture come stucchi, mentre Corbara attesta come si tratti di opere su legno, aggiungendo come queste siano state più volte riverniciate, imbiancate a calce, danneggiate durante il secondo conflitto mondiale da schegge di bombe e quindi restaurate in tempi a lui recenti da Angelo Marocci. Lo studioso propone inoltre una datazione al XVII secolo. I santi illustrano, tuttavia, una congiuntura figurativa di pieno Settecento, legata al contesto romagnolo, permeato dalla produzione di Antonio Trentanove e poi da quella dei fratelli Ballanti Graziani. Le sculture, inoltre, si distinguono per la loro apprezzabile qualità. La cronologia è sicuramente successiva al rinnovamento architettonico della chiesa di via Naviglio, condotto nei primi decenni del XVIII secolo, ma anteriore al 1792: una notizia riportata da Benericetti attesta come in quell'anno i due apostoli affiancassero la pala di Alessandro Tiarini (oggi esposta nella Pinacoteca Comunale di Faenza) nell'altare maggiore della chiesa, che va quindi individuato come il loro luogo di destinazione originario
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800687678
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 2021
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0