Ritratto di Maria Teresa Beatrice d'Austria d'Este di Chambord. Ritratto di Maria Teresa Beatrice d'Austria d'Este di Chambord

dipinto olio su tela, ca 1851 - ca 1852

Ritratto ad olio su tela di Maria Teresa Beatrice d'Austria (1817-1886), figlia del duca Francesco IV e di Maria Beatrice di Savoia

  • OGGETTO dipinto olio su tela
  • MISURE Altezza: 102 cm
    Larghezza: 87 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Modenese
  • ATTRIBUZIONI Malatesta Adeodato (attribuito): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
  • LOCALIZZAZIONE Gallerie Estensi
  • INDIRIZZO Largo Porta Sant’Agostino, 337 - 41121 MODENA tel. 0594395727 - fax 059230196 pec: mbac-ga-esten@mailcert.beniculturali.it ga-esten@beniculturali.it, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Maria Teresa d’Austria d’Este di Chambord (1817-1886), appoggiata alla balaustra neogotica di una sorta di palchetto teatrale, osserva il riguardante. Come nella Famiglia di Francesco IV d'Este di Bernardino Rossi (Cortile di Carpi, 1803 – Modena, 1865) la giovane figlia del duca di Modena e Reggio, Francesco IV d'Austria-Este, si palesa in tutta la sua idealizzata beltà. Adeodato la ritrae all’età approssimativa di poco più di trent’anni. Sulla balaustra un vaso di Limoges, una porcellana a fondo blu e decori oro con medaglione centrale con motivo floreale, rende omaggio alla città francese famosa per la produzione di porcellana a pasta dura, tanto cara alla dinastia dei Borbone di cui, dopo il matrimonio con Enrico di Chambord, la nobildonna entrò a far parte. Il matrimonio di Maria Teresa ed Enrico avvenne per procura il 7 novembre 1846 a Modena e il 16 novembre dello stesso anno venne ricelebrato a Bruck an der Mur, in Stiria. Il vaso è un archetipo che simbolicamente allude alle virtù femminili per eccellenza. Ma quasi per uno scherzo del destino, quel simbolo di augurale attesa non realizzò le aspettative della sposa: la coppia non ebbe eredi. Graziella Martinelli Braglia ha rettificato, giustamente, una vecchia identificazione che riconosceva l’effigiata con l’elettrice di Baviera Maria Leopoldina (1776-1848) (Martinelli Braglia in Modelli d’arte… 1998, pp. 153-154) e data l’opera al 1852. È perciò necessario fare un ulteriore confronto con la già citata immagine giovanile di Maria Teresa realizzata da Bernardino Rossi, cognato di Adeodato Malatesta, opera datata al 1836, in cui l’effigiata è ritratta, seduta davanti al cavalletto, nel ruolo di “dilettante” di pittura. L’immagine giovanile di una «conversation piece» cede ora il passo all’orgoglio dinastico. Il ritratto che osserviamo doveva fare pendant col Ritratto di Enrico di Chambord, duca di Bordeaux (Gallerie Estensi, inventario R.C.G.E. n. 6977) sempre eseguito da Adeodato Malatesta e realizzato nello stesso periodo e con pressoché identiche misure. L’eloquenza del ritratto della figlia di Francesco IV intende, pur nella misura degli abiti borghesi, rivelare l’importanza degli Este, del loro prestigio e del valore dei legami matrimoniali. Nelle sembianze di Maria Teresa emergono poi riferimenti formali a Ingres, a un dialogo serrato con il vero, con l’essenzialità del disegno, con una ricercata meticolosità tecnica ed esecutiva. L’attenzione alla composizione rivela l’animo dell’artista mentre la pittura procede come per torniture plastiche, quasi a voler catturare i segreti della grandezza Rinascimentale, di un classicismo che anela alla sintesi della bellezza. Sapienza d’introspezione e felicità tecnica inusuale caratterizzano la contessa di Chambord che viene esaltata nella grazia vellutata di un abito nero, nella stola di raffinata pelliccia che contrasta con la levità del raso, nella brillantezza dei tessuti serici appoggiati alla balaustra in contrasto coi damaschi. Persino i giri di perla intorno al collo e l’acconciatura principesca caratterizzata da preziosi ornamenti, dai cosiddetti frenelli intrecciati alla capigliatura e deputati a legare i capelli, o meglio, a «frenarli» sono indice dell’impegno dell’artista a dare una resa formale sfarzosa all’effigie di Maria Teresa. È un’immagine della nobildonna atta dunque a esaltare le ambizioni e il fasto della casata e, ovviamente, la bontà delle politiche matrimoniali del principe. Bibliografia Catalogo dell’Esposizione Malatestiana, 8-18 aprile 1886, Società artistica malatestiana, 1886, p.6; G. Martinelli Braglia, in Adeodato Malatesta (1806-1891)- modelli d'arte e di devozione, catalogo della mostra (18 aprile-14 giugno 1998, Modena, Foro Boario, Reggio Emilia, Convento di S. Domenico Modena) Milano 1998, pp. 153-154; Eroiche visioni. Storie di duchi e patrioti, Catalogo della mostra (Modena, Museo Civico d'Arte, Camera di Commercio, Palazzo Comunale, 17 dicembre 2011 – 3 giugno 2012), Artestampa, Modena, 2011, in Lidia Righi Guerzoni, Adeodato Malatesta artista e patriota, pp. 27-31, fig. p. 29
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800676902
  • NUMERO D'INVENTARIO R.C.G.E. 6959
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA GALLERIA ESTENSE
  • ENTE SCHEDATORE GALLERIA ESTENSE
  • DATA DI COMPILAZIONE 2019
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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