elementi architettonici
La decorazione del registro inferiore si snoda su tutto il perimetro senza soluzione di continuità. E’ condotta interamente ad affresco con motivi ricorrenti di finte architetture, finti stucchi e tappezzerie alternati a quadrature raffiguranti finestre che mostrano uno spazio illusionistico. Sulla parete d’ingresso, la cui decorazione è simmetrica, ai lati due finestre aperte su fughe architettoniche di scorci domestici in trompe l’oeil si alternano a due edicole con fondali in parte tappezzati e profondi sguinci, mentre il trompe l’oeil centrale è sostituito dall’ingresso fisico nella sala. Ciascuna edicola è sormontata dai mensoloni ornati che reggono le sporgenze della balconata sovrastante, il cui andamento sinuoso asseconda la decorazione sottostante. Nella parete di fronte le due finestre a trompe l’oeil e l’apertura per l’ingresso sono sostituite dalle tre finestre che si aprono sulla via Emilia sottostante, ma il ritmo della decorazione rimane il medesimo. Nelle due pareti laterali si invertono le sequenze: l’unica edicola con profondo sguincio è posizionata al centro mentre sotto le due balconate sporgenti, non sovrastanti ma a destra e a sinistra dell’edicola, si collocano le porte laterali (reali) sormontate da preziose e ricche cimase in finto marmo. Nei quattro ango
- OGGETTO decorazione pittorica
-
ATTRIBUZIONI
Spaggiari Pellegrino (1680/ 1746): pittore
Consetti Antonio (1686/ 1766): FIGURISTA
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Collegio S. Carlo
- INDIRIZZO Via S. Carlo, 5, Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La Sala maggiore per le Accademie aveva, nella sistemazione iniziale del piano nobile dell’ex casa Molza, una superficie minore rispetto all’attuale. Sempre collocata in fondo alla Galleria d’Onore, all’inizio non decorata, fu poi ampliata alla fine del Seicento e solo all’inizio del secolo successivo sarà commissionata e realizzata la decorazione: curatore dell’opera, a quanto riferisce il Campori, fu il Rettore don Bartolomeo Fedeli (1690-1721). La decorazione fu compiuta fra il 1715 e il 1716. L’ampio e ricchissimo apparato decorativo fu affidato a Pellegrino Spaggiari, già attivo nella galleria d’onore al posto di Giuseppe Dallamano. La cronaca manoscritta presente nell’archivio del Collegio indica anche, chiaramente, che le figure furono eseguite da Antonio Consetti, secondo una prassi consueta di separazione fra ornatisti e figuristi. L’intera decorazione va inquadrata in un clima tardo-barocco di intensa e costante corrispondenza fra il Collegio e la corte estense che, con il lungo ducato di Rinaldo, acquisì una veste sempre più internazionale. I membri dell’aristocrazia europea, in particolare dell’area austriaca, erano i reali destinatari del teatro della corte che aveva, fra gli altri palcoscenici, anche la nascente Sala del Collegio. Non a caso i rampolli dei più rinomati casati nobiliari di Vienna, Gratz, Friuli, Carinzia, Gorizia, Tirolo, Lubiana, nonché della Lombardia da poco austriaca, entrarono come convittori in Collegio proprio in questi anni. Nel 1824 venne affidato all'architetto e pittore Luigi Pagliani, docente nello stesso collegio e nell'Accademia modenese di belle Arti, l'incarico di provvedere al restauro delle decorazioni della Sala dei Cardinali e di dipingere "di color verde la Galleria Vecchia o d'Onore". Pagliani, in collaborazione con il rettore Lenzini, provvide anche al riordino dell'intera quadreria secondo un programma che prefigurava l'adattamento degli spazi più rappresentativi in una sorta di assetto pre-museale: questa rivisitazione in senso moderno molto incise non solo sulla denominazione degli stessi ambienti ma anche sulle successive riorganizzazioni e allestimenti. Dobbiamo probabilmente a questo intervento l’aspetto più austero delle pareti della sala così come ci è testimoniato da una foto pubblicata nel volume del 1991 curato da Daniele Benati e Lucia Peruzzi (p. 189): ridotte al minimo le quadrature, scomparsi i trompe-l’oeil degli angoli, la sala presentava ancora le porte originali con le iscrizioni, compresala porta d’accesso poi allargata a danno di parte della decorazione della Galleria d’Onore, non conosciuta all’epoca dell’intervento. I restauri degli anni Novanta hanno restituito parte della decorazione a trompe-l’oeil del registro inferiore. Il pavimento attuale, in commesso di marmi, fu commissionato e posato nel 1938 (AsFSC, 13.107, c. non num.)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800648859
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Fondazione Collegio San Carlo
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- STEMMI parete d’ingresso, mensolone d’angolo a sinistra - familiare - Stemma - L - troncato d’azzurro a due stelle alla banda di rosso con tre palle
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0