Ritratto di Antonio Casali
dipinto,
post 1735 - post 1735
Vellani Francesco (maniera)
1688/ 1768
Ritratto di uomo a mezza figura, voltato col busto verso destra, con parrucca di riccioli bianca. In abito scuro, con camicia bianca di cui si intravedono lo jabot nel collo e gli sbuffi delle maniche. Al petto porta la coccarda del collegio. Nella mano destra tiene un fioretto, la cui punta poggia sulla spalla, mentre la sinistra tiene un libro aperto posato su di un tavolo. Sulla sinistra un'asta (bandiera?). Iscrizione in alto
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 124 cm
Larghezza: 80 cm
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ATTRIBUZIONI
Vellani Francesco (maniera)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Collegio S. Carlo
- INDIRIZZO Via S. Carlo, 5, Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Antonio Casali nasce a Roma il 25 maggio 1715 dalla nobile famiglia dei marchesi Casali, figlio di Giovanni Battista, marchese di Pastina, e di Maddalena del conte Niccolò Mellini. Fu inviato dapprima a Modena per studiare nel Collegio S. Carlo, dove divenne principe di armi nel 1735, poi ritornò a Roma dove si laureò "in utroque iure". Destinato dai genitori alla carriera ecclesiastica per riservare il patrimonio al fratello maggiore Alessandro, Antonio vi si preparò accuratamente pur senza sentire vocazione per il sacerdozio (non risulta infatti che abbia mai preso gli ordini sacri). Perfezionò invece la sua preparazione giuridica, dando prova in qualche occasione della sua abilità oratoria. Entrato in prelatura nel 1742, divenne l'anno successivo Ponente della Congregazione del Buon Governo, ottenendo anche da Benedetto XIV un canonicato presso la basilica di S. Maria Maggiore. Dal 1744 al 1760 fu prelato aggiunto alla Congregazione del Concilio e il 12 dicembre 1750 ricevette l'incarico di presidente della Camera apostolica, in seno alla quale divenne chierico coadiutore del decano monsignor Raggi: in questa qualità ottenne dal 1753 la prefettura degli archivi, che comportava la giurisdizione sopra tutti i notai e gli archivi pubblici dello Stato della Chiesa. Nel 1761 Clemente XIII gli affidò il posto di segretario della Consulta e, poiché in tale incarico amministrò con grande zelo la giustizia, fu nominato anche protonotario apostolico sopranumerario non partecipante. Il 27 settembre 1766 un breve pontificio lo elevò alla carica di governatore di Roma e di vicecamerlengo in sostituzione di monsignor Enea Silvio Piccolomini, salito al cardinalato. In questo ufficio Casali rivelò un brillante attivismo, sorretto da un eccezionale rigorismo: riformò il tribunale del governatore snellendo le strutture processuali e introdusse l'obbligo di lavori manuali nelle carceri, dando vita a vere e proprie manifatture tessili. Riservato cardinale "in pectore" da Clemente XIV il 12 dicembre del 1770, fu dichiarato il 15 marzo del 1773 e il 19 aprile seguente ebbe il titolo diaconale di S. Giorgio in Velabro, che mantenne fino al 17 febbraio 1777, quando optò per la diaconia di S. Maria ad Martyres. Il 26 marzo del 1773 aveva ottenuto la carica di Prefetto del Buon Governo, pur mantenendo quella di progovernatore di Roma. Fu membro della commissione, presieduta dal cardinale Mario Marefoschi Compagnoni, che nel 1773 decise la soppressione della Compagnia di Gesù. Ben più attivo e convinto nell’esercizio elle sue cariche di governo più che nelle mansioni legate alle cariche ecclesiastiche, Casali nel 1774, alla morte di Clemente XIV, rifiuta di prendere parte al conclave asserendo che avrebbe controllato meglio la quiete pubblica dei cittadini dall’esterno. Nel 1776 ottenne la protettoria del Conservatorio Pio, in precedenza guidato con risultati poco favorevoli, e vi istituì regole molto austere, sviluppandovi la produzione di tele fini e damascate. Attività manufatturiere impose anche ad altri ospizi e case pie, appartenenti al patrimonio della soppressa Compagnia di Gesù. Nello stesso anno entrò a far parte della congregazione istituita da Pio Vi per esaminare un piano di riforma tributaria, che prevedeva l'abolizione di ogni dazio o gabella interna, con l'istituzione delle dogane ai confini e la riduzione della miriade di imposte camerali a tre sole voci: estimo, macinato e sale. Per la ripartizione dell'estimo era però necessaria la formazione di un Catasto completo di tutto lo Stato, cosa della quale si occupò Casali in persona mediante l'emanazione di un "Editto sopra la formazione del Catasto e allibrazione universale del terratico" che, se pure inizialmente ristretto allo Stato della Chiesa ad eccezione delle legazioni di Bologna e Ferrara e dell’agro romano, di fatto dà origine al Catasto di stato. La congregazione particolare, che terminò i lavori catastali nel gennaio del 1777, aveva anche raccomandato lo sviluppo delle produzioni e attività agricole, estrattive, manufatturiere e commerciali, per aumentare le esportazioni e ridurre le importazioni. mettendo in pratica queste indicazioni, in qualità di prefetto del Buon Governo, Casali durante il 1778 facilitò l'apertura di 40 nuove cave di alabastro e marmo; erogò sussidi a lanifici e telifici, fabbriche di ceramiche e porcellane; nel settore agricolo, diede impulso alle colture di patate e cotone e contribuì all'istruzione pratica dei contadini; per favorire il commercio, fece costruire nuove strade e ampliare il porto di Terracina. Da diversi anni malato di gotta, Antonio Casali morì a Roma il 14 gennaio del 1787 e fu sepolto nella tomba di famiglia nella cappella di S. Pietro Apostolo della chiesa di S. Agostino a Roma. Il Collegio conserva due ritratti di Antonio Casali: il dipinto in esame lo ritrae in abiti civili e lunga parrucca, il ritratto più tardo lo ritrae invece in vesti cardinalizie (si veda inv. 0207)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800438715
- NUMERO D'INVENTARIO 0198
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Fondazione Collegio San Carlo
- DATA DI COMPILAZIONE 1975
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2016
- ISCRIZIONI in alto - SIG/ MARCH. ANTONIO CASA(LI)/ ROMANO PRINCIPE D'/ ARMI/ L'/ ANNO 1735 - a pennello - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0