MARTIRIO DI SAN FEDELE DA SIGMARINGEN. SAN FEDELE DA SIGMARINGEN

dipinto, 1914 - 1915

S. Fedele da Sigmaringen, protomartire di Propaganda Fide, inginocchiato al centro della tela con le mani sollevate in gesto di rassegnato martirio, sta per essere colpito dalla mazza del suo aguzzino. Dietro si intravedono altri personaggi. Dipinto dal cromatismo ricco e brillante

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Szoldaticz Gyorgy (1873/ 1955): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Marco Reyd - il futuro cappuccino fra Fedele - nato a Sigmaringen, in Germania, nel 1578, si era laureato in filosofia e in diritto all'università di Friburgo in Svizzera, e aveva intrapreso la carriera forense a Colmar in Alsazia. Dalla Congregazione di Propaganda Fide ebbe l'incarico di recarsi nella Rezia, in piena crisi protestante. Morì il 24 aprile 1622. Fu canonizzato nel 1746 da Benedetto XIV. L'opera è del pittore di origine ungherese, ma nato a Roma, Giorgio Szoldatics (1873-1955) e proviene, come le restanti tele dello stesso autore dalla soppressa chiesa di San Lorenzo da Brindisi in Roma, passata al convento di Parma nel 1969 [F. DA MARETO, Chiese e conventi di Parma, Roma, 1967, p.35]. Responsabile della decorazione della chiesa fu Louis-Antoine de Porrentruy, morto nel 1912; due anni dopo, nel 1914, i dipinti furono consegnati. In tale occasione il pittore scrisse una lettera al ministro generale dell'Ordine: "Eccomi pronto a consegnarle l'opera mia nella quale ò fatto di tutto a superare le non lieve difficoltà che vi ho riscontrato " [in, K. VAN DOOREN, I disegni del Museo Francescano di Roma. catalogo. III: Disegni dell'Otto e Novecento, Iconographia Franciscana, Istituto Storico dei Cappuccini, Roma, 1998, p.77].La tela era contornata da una ancona lignea, come è nella tradizione cappuccina, di stile gotico lombardo (cfr. DALL'OLIO E., in "Gazzetta di Parma", 27 agosto 1984, p.7). Alla tela è peraltro collegato un disegno del 1914 [San Fedele da Sigmaringa, 300x155, matita nera, Museo Francescano di Roma, Inv. MF DD1a; vd. K. VAN DOOREN, I disegni del Museo Francescano di Roma. catalogo. III: Disegni dell'Otto e Novecento, Iconographia Franciscana, Istituto Storico dei Cappuccini, Roma, 1998, p.77], con piccole variazioni, come l'arma del carnefice: qui una spada è stata sostituita alla mazza. Inoltre, altre variazioni si notano nella superficie, dove è collocato il carnefice, sono state aggiunte diverse figure in secondo piano. La persona all'estrema destra può identificarsi nel pittore stesso, e ciò risulta da un confronto con l'autoritratto pure presente nel Museo Francescano. Un'altra aggiunta nel disegno riguarda il rosario messo in mano allo stesso carnefice. Secondo uno scrittore anonimo di un articolo su Szoldatics [in "Analecta Ordinis Minurum Cappucinorum", Roma, 1956, p.190], nella figura di san Fedele sarebbe stato rappresentato P. Ferdinando da Santiago, vicesegretario alla curia cappuccina, il quale, molto più tardi, nel 1936, incontrerà la morte nella guerra civile di Spagna [vd. K. VAN DOOREN, I disegni del Museo Francescano di Roma. catalogo. III: Disegni dell'Otto e Novecento, Iconographia Franciscana, Istituto Storico dei Cappuccini, Roma, 1998, p.78].Per quanto riguarda tutte le variazioni riscontrate rispetto al disegno, verosimilmente il pittore ha ritoccato la tela dopo la collocazione nella chiesa (la data è infatti 1915). Il disegno rispecchierebbe dunque il quadro del 1914.Per quanto concerne il pittore l'ultimo studio relativamente approfondito sull'opera del padre Ferenc Szoldatics e del figlio Giorgio, risale al 1966, redatto da Béla Bíró, docente presso l'Università di California [BÍRÓ BÈLA, Ferenc Szoldatics, in "Miscellanea di studi dedicati ad Ermerico Vàrady, Modena 1966], ma mentre il nome di Ferenc continua a riaffiorare nella letteratura specialistica, sia ungherese, sia italiana, a proposito dell'attività dei pittori nazareni tedeschi e ungheresi in Roma nella seconda metà dell'Ottocento, la figura di Giorgio non è più stata seguita con continuità. Appassionato studioso degli antichi, il pittore si volge continuamente all'indagine e alla citazione, talvolta precisa, talvolta più vaga, da Raffaello, Tiepolo, Tiziano e Rubens
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800380875
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in basso a sinistra - Szoldatics / 1915 - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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