ritratto di abate

dipinto, ca 1745 - ca 1745

Il ritratto presenta un'impostazione scenografica con la tenda color prugna e la poltrona di quinta sopra la quale è seduto il religioso che allunga il braccio sul bracciolo. Indossa un abito talare nero con colletto e polsini bianchi, la mano e lo stupendo particolare del polsino svolazzante della camiciola trattenuto da un nastro nero sono in piena luce. Con l'altra mano il religioso indica un edificio posto nello sfondo. Pregevole è la resa fisionomica del viso, in piena luce, nel quale il pittore ha saputo infondere sentimenti di pace interiore. I capelli incanutiti, con scriminatura centrale, ricadono sulle spalle incorniciando un volto segnato dal passare degli anni. Nel dipinto dominano le tonalità calde dei bruni

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Ceruti Giacomo Detto Pitocchetto (1698/ 1767)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Delle Piane Giovanni Maria Detto Il Mulinaretto
  • LOCALIZZAZIONE Piacenza (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE E' stato il Rossi (1978, p. 225) a ricostruire le vicende storiche del ritratto, appartenuto alla famiglia Caracciolo di Piacenza; passò in seguito prima nelle mani del prof. Don Giovanni Antonio Antozzi e poi di Don Luigi Canolati, parroco di Cassano di Ponte dell'Olio. Fu infine ceduto all'ing. Ettore Martini che lo donò alla Galleria Alberoni nel 1960. Era stato esposto a Piacenza nel 1902, in S. Vincenzo come ritratto del Mulinaretto, attribuzione confermata nel 1911 in occasione della mostra fiorentina. Il Rossi, confermando l'attribuzione al Mulinaretto, ha identificato l'effigiato nel conte Felice Uberto Caracciolo, abate dei Canonici Regolari di S. Agostino. Sia la provenienza dell'opera che l'edificio sul fondo, al quale fa riferimento l'abate, edificio identificabile con l'Abbazia di S. Agostino, costituiscono elementi per l'individuazione del protagonista nel conte Uberto Caracciolo (Rossi, 1978, p. 227). Mina Gregori ha assegnato il ritratto a Giacomo Ceruti, non rinvenendovi nulla "dell'aulica tensione del Mulinaretto, a cui si sostituisce una caratterizzazione asciutta e penetrante del personaggio" (Gregori, 1982, p. 338). Arisi, confermando la lettura della Gregori, fa inoltre notare che il Ceruti, a Piacenza nel 1745, aveva lo studio nel monastero di S. Agostino, circostanza che avvalorerebbe sia l'attribuzione che l'identificazione proposte
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800306714
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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