storie della vita di S. Martino
Gli affreschi divisi in riquadri delimitati da cornici con ornati geometrici e disposti in tre registri, rappresentano episodi della vita di S. Martino. A partire dal primo registro superiore, nel primo riquadro a sinistra il Santo con i costumi dell'esercito romano e calzature medioevali, mentre è in groppa ad un cavallo bianco, si gira e taglia con la spada il proprio mantello per donarlo ad un mendico scalzo e lacero che appare sulla sinistra dell'affesco; alle spalle dei due una costruzione a torre culmina in un edificio tipo chiesa ed un esile alberello chiude sulla destra la scena. nel successivo scomparto che include al centro l'arco della finestra, si notano a sinistra un angelo benedicente che si appoggia al decoro a motivi geometrici che orna l'arco della finestra, ed a destra un piccolo ambiente (tronetto?) aperto ed una bifora con apertura ad arco a tutto sesto sulla parete di fondo. Nel riquadro successivo il Santo è immerso in una vasca esagonale per il rito del Battesimo, compiuto da un anziano sacerdote posto sulla destra della scena, accompagnato da due chierici; alla sinistra di Martino si osservano, in primo piano, un gentiluomo in con costumi medioevaleggianti gli pone la mano sinistra sulla spalla, accompagnato da un monaco barbuto; alle loro spalle si
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Morgari Luigi (1857/ 1935)
- LOCALIZZAZIONE Piacenza (PC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli affreschi in questione vennero riportati alla luce durante i lavori di ripristino che interessarono la cattedrale dal 1897 al 1900, tesi a recuperare le primitive forme della chiesa. Tornarono così alla luce tracce di affreschi che il pittore Luigi Morgari provvide a completare ridipingendo le parti mancanti, da lui ricostruite arbitrariamente nella parte destra e sinistra della parete, separando mediante una spessa linea nera la porzione che invece risultava più integra. Peraltro anche nella zona al centro si notano pesanti ridipinture che alterano quindi gli originali affreschi, ponendo non pochi problemi interpretativi. I dipinti delle pareti, che non risultano menzionati dalle fonti locali prima degli interventi del Morgari e che il Ponzini indica, su basi documentarie non precisate, già deteriorati nel '500 (p. 68), dovettero essere comunque ricoperti all'inizio del '600 da nuovi affreschi poiché le fonti dal Carasi in poi (1780, p. 26; G. B. Anguissola, Descrizione delle pitture del duomo e di S. Maria di Campagna di Piacenza, Piacenza 1818, p. 123; C. Cattanei, Descrizione dei monumenti e delle pitture di Piacenza, Piacenza 1828, p. 21; L. Galli, Piccola guida della città di Piacenza, Piacenza 1861, p. 37) parlano di affreschi di G. M. della Rovere, autore anche degli interventi nella volta della cappella di S. Martino ed in quella di S. Alessio (cfr. schede relative), ai alti della finestra. Gli autori che nel corso del nostro secolo hanno citato gli affreschi in questione li hanno via via detti appartenenti al XIV o al XV secolo, ravvisandovi influssi "francesi" (Pettorelli 1922, p. 12), chi "lombardi" (Tagliaferri 1964, p. 121). Le ricostruzioni pittoriche del Morgari, autore anche degli affreschi nella calotta della cappella (cfr. scheda relativa n. 156 anche per note sull'autore), frenano non di poco la lettura degli affreschi: osservando però il primo episodio del registro inferiore (Martino consacrato vescovo di Tours) i volti espressivi dei tre vescovi e l'impostazione emotiva dell'atteggiamento dei corpi, potrebbero far pensare a soluzioni cresciute sulle indicazioni giottesche, come pure la presenza delle architetture "a scatola" dalla prospettiva empiricamente determinata. Gli stemmi che compaiono ai lati della finestra, riconducono per Paratici (p. 39) al Canonico Bartolomeo Landi, le cui spoglie si trovano nella sottostante chiesa, presente nella cattedrale nel XV secolo e committente degli affreschi in questione che sarebbero quindi stati reallizzati nel '400, datazione che mi pare troppo in là rispetto agli stilemi percepibili
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800267572
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI nel primo riuquadro in alto a sinistra - DE VESTIMENTIS TUIS NUDIM TEGE - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0