Gesù crocifisso tra la Madonna e San Giovanni
monumento funebre a edicola
1504 - 1504
Ambrogio Da Montevecchi (attribuito)
notizie 1476-1524
L'edicola architettonica, ad arco di trionfo voltato a botte e timpanato, mostra lungo le lesene laterali culminanti in capitelli corinzi, gli strumenti della Passione di Cristo. Le lesene poggiano su un basamento che reca uno stemma vescovile. L'arco, adorno nel prospetto da due medaglioni con profili virili, regge l'architrave con iscrizione e al di sopra il timpano con mensoloni che ospita la figura di Dio benedicente. Il sottarco è impreziosito da lacunari dove si alternano stelle e cherubini, mentre una lastra con busto maschile di profilo è infissa sulla parete sinistra interna
- OGGETTO monumento funebre a edicola
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MATERIA E TECNICA
marmo bianco/ incisione/ scultura/ doratura
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MISURE
Altezza: 400
Larghezza: 200
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ATTRIBUZIONI
Ambrogio Da Montevecchi (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Piacenza (PC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Smontata durante i restauri del 1900 e rimasta nei cortili dietro l'abside maggiore fin verso il 1920, l'edicola architettonica fu voluta, come si ricava dall'iscrizione che corre lungo l'architrave da Giovanni Bagarotto, vescovo di Bobbio e piacentino di origine, nel 1504 che la dedicò al Crocefisso ed a San Giovanni Battista decollato. L'edicola, che manca evidentemente della mensa sacra e forse rimaneggiata durante la ricostruzione, stando allo Scarabelli (1841, pp. 20-21), occupò in origine un vano rimasto vuoto a causa della rimozione di un organo antico. Giovanni Bargarotto, di famiglia patrizia piacentina, fu primo canonico arcidiacono della cattedrale, poi Protonotario apostolico e quindi vescovo di Bobbio, risiedette a Milano (A. Pettorelli 1933, pp. 97-101), istituendo anche due prebende nel duomo di Piacenza. Scomunicato per non essere andato al Concilio di Roma del 1512, ottenne soluzione da Papa Giluio II, grazie al Capitolo piacentino (Scarabelli 1841, p. 21). Un ritratto a bassorilievo è ora è posto sulla parete interna a sinistra della cattedra, forse un'ubicazione non simile all'originaria (Cerri 1908) del quale esiste una copia, per la prima volta segnalata da A. Fusina, proveniente dalla Chiesa di "S. Maria della Pace" di Milano e collocato poi nel Museo Civico del Castello Sforzesco di Milano (Pettorelli 1933, pp. 97-101). Quanto agli stilemi del complesso, con tutta probabilità non percepibili a pieno a causa di una non perfetta e totale ricomposizione, rimandano comunque alle soluzioni care alla scultura del Quattrocento, che desume dall'antico soluzioni e tipologie tra cui anche l'arco di trionfo antico ed i medaglioni con profili virili per adornarli, che entra nel bagaglio artistico lombardo (tra Milano, Pavia e Cremona), nella seconda parte del secolo ed in Piacenza nell'ultimo quarto (cfr. il portale di Palazzo Landi di G. P. da Rho, o quello di Palazzo Scotti a Fombio). Qui la soluzione particolarmente alta e stretta chiusa da timpano, i lacunari riempiti con motivi non pertinenti al formulario classico, una sobrietà evidente, rimandano mi pare a quanto visibile nella lastra tombale di Francesco de Maironi in S. Francesco a Piacenza, datata 1477, e in quella molto simile posta nel 1500 dal Collegio dei Medici piacentini a ricordo di Guglielmo da Saliceto nel chiostro di S. Giovanni in Canale (cfr. P. Ceschi Lavagetto, L'immensa dolcezza e Grandissima utilità, Bologna 1989, fig. pp. 57-58; E. Nasalli Rocca, Il Monumento funebre di Francesco Maironi. Opere minori a Piacenza, in "Studi Francescani", Roma 1941, pp. 65-68). Non abbiamo indicazioni circa l'autore, scarsissimi sono infatti gli elementi per poterlo assegnarlo o meno, per via stilistica all'autore delle tre sculture che il complesso include (cfr. scheda n. 151), Ambrogio da Montevecchi di Milano. Infine, stando a Peroni (1966, p. 20), l'altare era forse posto in origine ai lati dell'affresco rappresentante la Crocefissione di B. Bernardi (cfr. scheda relativa) nel transetto destro: infatti, entrambe le opere, rimandano alla committenza del Bagarotto
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800267567
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ISCRIZIONI sull'architrave, sotto il timpano - S. BAPTISTA BAGAROTUS SED. AP. PROTON. NVMERAR. PONT. BOBIENS. AC COMES IESV CRUCIFIXO DIVOQ. IOANNI BAP. DECOL. SACELLVM HOC SVA IMP. C. ELATVM DICAVIT CANINCVM OBDTRINGENS QUATERNIS IN EO DIEBVS IN/ EBDOMADA CALEBRATVRVM QVEM V VENS PRIORI NVMERO HAC IN BASLICA DPDATVM ANNVENTE PONTIFICE/ ADDIDIT STATVIT. BOST IPSIVS AC FRATRIS FVNS POSTERI EORVM PROXIMIORES QVI SUCCEDAT PERPETVO/ NOMINET AN. AB INCAR. D. MDIIII PRIDIE KALENSAS NOVEMBRIS REGNANTE IVLIO II PONTI. MAX - lettere capitali -
- STEMMI sul basamento - vescovile - Stemma - Bagarotto -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0