David e Golia
All'estremità sinistra è visibile il re Saul che, seduto su un trono assai schematico, si accarezza la barba con la mano destra mentre con la sinistra impugna lo scettro. Segue la raffigurazione di David, effigiato come un giovane, privo di armatura, che impugna con la mano destra una fionda mentre con la sinistra tiene strette sul petto delle pietre. Sul fronte del capitello è visibile Golia in due momenti successivi: dapprima in piedi, rivestito di armatura con elmo, scudo e lancia, quindi il gigante è raffigurato disteso al suolo mentre David gli sferra con la spada un colpo mortale alla gola, tagliandogli la testa, tenuta da un'altra figura che sporge sulla sinistra. Nella scena finale è raffigurata la danza di David, una figura centrale suona con la bocca due corni, David la cetra, un terzo uomo suona invece un flauto
- OGGETTO capitello di pilastro
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MATERIA E TECNICA
pietra arenaria
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ATTRIBUZIONI
Nicolò (notizie Prima Metà Sec. Xii)
- LOCALIZZAZIONE Piacenza (PC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo capitello con le storie di David e Golia, insieme a quello raffigurante "la lapidazione di S. Stefano" ha goduto di una certa fortuna critica, e deve essere messo in relazione con la prima fase della campagna dei lavori datata tra il 1122 ed il 1150 (Romanini). Sia il Porter che il Francovich hanno riconosciuto in questi due capitelli delle opere di un unico artista, identificabile con uno scultore allievo di Nicolò. Il Francovich ha anche inoltre messo in luce delle possibili di pendenze stilistiche tra questo capitello e l'architrave della porta meridionale della facciata del duomo. In seguito la Cochetti Pratesi ha ravvisato non solo delle puntuali "reminiscenze della precedente tradizione emiliana, mediate certamente attraverso le sue realizzazioni piacentine" (1973, p. 49) ma ha anche messo bene in luce delle puntuali corrispondenze tra questo bassorilievo ed alcune immagini della Sacra di S. Michele (il rilievo con "Caino e Abele" ed i "Gemelli" della serie delle costellazioni zodiacali) e con i rilievi del portale meridionale del duomo piacentino. Una ipotesi questa ripresa dalla Carino che attribuisce questo pezzo ad un allievo di Nicolò. Più complessa è risultata la recente lettura di Lomartire che non solo effettua un distinguo tra il capitello con le "Storie di David" e quello con la "Lapidazione di S. Stefano", ma compie anche una lettura accurata della tipologia dell'iscrizione che corre lungo la cornice superiore, che viene messa in diretto rapporto con altre analoghe iscrizioni del duomo di Modena, tanto da permettere di parlare di una vera e propria "grafia nicoliana" (Lomartire 1984). Già infatti il Gadeke e Quintavalle avevano posto l'accento sulla strettissima vicinanza di questo pezzo con l'arte di Nicolò, tanto da consentire di inserire il capitello tra il novero delle opere dell'artista, e basterebbe a questo punto citare alcuni particolari significativi per avvalorare l'autografia nicoliana come l'uso del trapano nella definizione delle vesti, le bordure ravvivate dal chiaroscuro di fori circolari o lo spegiudicato "sfondamento" della cornice di trabeazione per far posto alla testa di Golia al fine di suggerire la sua statura
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800267518
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 1994
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI in alto - SA UL + GOLI AM STRAVIT PUER HIC STRATU I m I Q I ue I NACAVIT - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0