portale,
Nicolò (notizie Prima Metà Sec. Xii)
notizie prima metà sec. XII
Il portale, leggermente strombato, delimitato lateralmente da stipiti digradanti a sezioni angolari e arrotondate, è decorato superiormente mediante una lunetta a bassorilievo con tre figure: la Madonna con il Bambino traS. Pietro e San Giovanni Evangelista. In basso due mensole con telamoni sorreggono l'architrave del portale
- OGGETTO portale
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ATTRIBUZIONI
Nicolò (notizie Prima Metà Sec. Xii)
- LOCALIZZAZIONE Cadeo (PC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il portale è stato posto nella sua attuale collocazione agli inizi del nostro secolo. Originariamente sembra che fosse murato all'interno di un podere nella campagna limitrofa su un fondo che era appartenuto ai canonici regolari lateranensi della chiesa abbaziale di Sant'Agostino di Piacenza, soppressa nel 1798. Nel 1880 questo latifondo venne acquistato dal CollegioAlberoni. Questo complesso scultoreo e architettonico venne notato per laprima volta dall'Aurini (1924; 1927) che lo pose in rapporto con il portale di Sant'Antonino di Piacenza e con quello di Castellarquato attribuendolo ad un seguace dell'Antelami. L'intervento successivo più autorevole sulportale di Cadeo fu quello di De Francovich (1952) che rifiutando a ragione qualsiasi possibile dipendenza dall'Antelami manteneva i rapporti con Castellarquato e Sant'Antonino e collocava temporalmente questa realizzazione scultorea in un'epoca attorno al 1165-1170. Il De Francovich riferì, quindi, questo pezzo ad una "scuola piacentina" in cui doveva militare uno scultore che sembrava conoscere direttamente il portale dei re della cattedrale di Chartres. In seguito sono stati numerosi gli approfondimenti sul portale della parrocchiale di Cadeo. E non a caso Quintavalle (1966; 1977; 1981) cita Cadeo e Castellarquato in rapporto con la cultura di Nicolò, dacui la cosidetta "scuola di Piacenza" recupererebbe la tipologia degli ornati scultorei. La datazione proposta da Quintavalle, 1150-1160, sarebbe leggermente antecedente rispetto a quella del De Francovich, datazione quest'ultima accettata invece dalla Cocchetti Pratesi (1973), che nel suo intervento critico sul romanico padano, allarga ulteriormente i legami con l'arte di Nicolò. Infatti Cadeo si collegherebbe assai strettamente anche conil portale di Lodi, e con la Sacra di San Michele in Val di Susa, per cui"... potrebbe configurarsi ... una linea Castellarquato-Sacra-Cadeo-Lodi". Questa derivazione esplicita dell'arte di Nicolò recupera ulteriori possibili confronti con i portali della cattedrale di Ferrara e con le strombature di Verona. In seguito la Gigli (1980; 1981; 1982) riaffermando una serie di possibili legami tra Cadeo e gli altri portali romanici piacentini,pone l'accento anche sul leone stiloforo che originariamente faceva partedi questo portale, leone questo che dapprima venne murato nel castello adiacente alla chiesa, per poi passare nelle collezioni d'arte del Collegio Alberoni. Di un altro leone facente parte del protiro del portale di Cadeoe citato dall'Aurini e dal Berzolla (1923; 1955,) non si hanno più tracce. La Gigli mette in rapporto quindi il leone proveniente da Cadeo con quello della cattedrale di Lodi, cosa che le fa datare il complesso scultoreo intorno "alla seconda metà del XII secolo", in una data assai prossima al 1180 del portale di Lodi. Più di recente Quintavalle (1990) afferma una precisa paternità del portale di Cadeo a Nicolò e data l'intero complesso tra il primo e il secondo decennio del XII secolo. I termini di confronto diretto del portale di Cadeo sono da Quintavalle individuati nella cattedrale di Piacenza e nella Sacra di San Michele da cui discenderebbero per linea diretta le sculture di Cadeo e di Castellarquato
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800236222
- ENTE SCHEDATORE S36 (L. 145/92)
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0