martirio di San Lorenzo

dipinto, ca 1600 - ante 1630

In mezzo ad una folla di soldati togati ed armati, San Lorenzo viene messo sulla graticola crepitante di fiamme. Sullo sfondo, altri personaggi si agitano in uno spazio delimitato dalla sagoma di un edificio che presenta visibile sul davanti una balaustra ed una colonna

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Gatti Gervasio (1550 Ca./ 1630)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Cattapane Luca
  • LOCALIZZAZIONE Rivergaro (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella "Guida" di Piacenza dello Scarabelli, a proposito della chiesa di San Sisto, si legge che "nella cappella vicino all'abside,...vi era un San Lorenzo di Gervasio Gatti detto il Sojaro, nipote e scolaro del più celebre Bernardino Gatti, la quale tela per al presente si trova ad Ottavello, agro piacentino" (p. 71). Anche la "Guida" del Buttafuoco (1842, p. 117), conferma tale attribuzione. Durante il peridodo napoleonico, per sottrarla ai francesi, la tela infatti era stata trasferita. Date queste testimonianze, confermate dall'analisi stilistica, l'attribuzione al Gatti ci sembra inconfutabile, anche se non si riesce a decifrare la scritta sul cartiglio a sinistra. Proprio per questo motivo, la Soprintendenza alle Gallerie di Parma, aveva attribuito questo "San Lorenzo" a Luca Cattapane (si cfr. comunque il "Martirio dei quattro Santi" di Correggio e la "Santa Caterina" di Pordenone). Il soggetto è tipico delle opere del Gatti nei primi anni del 1600; ancora una volta la Controriforma sollecita il pittore, la cui ispirazione è subordinata al sentimento religioso. Il pittore sottolinea la compostezza serena del Santo, in contrasto con i carnefici che invece si agitano e si torcono, in un labirinto di curve e controcurve che sembra travolgere anche la rotondità delle colonne. I motivi architettonici presenti nell'opera richiamano quelli presenti nella "Visitazione" di Cremona e dell' "Incontro tra San Mauro e San Benedetto" di S. Sisto a Piacenza. Il modellato delle figure di spalle ci richiama invece l'uomo inginocchiato raffigurato nel "Martirio di San Cecilia" (Cremona, S. Pietro al Po). Sullo sfondo gli elmi mandano bagliori sinistri che saranno ripresi nella "Santa Caterina" di Viadana. Il cromatismo, ancora diffuso e brillante nel primo piano, ma intriso di contrasti chiaroscurali sul fondo, impostato su effetti luministici che creano sprazzi balenanti dalle graticole sul corpo del Santo, permette di collocare la tela ad una data successiva al "San Bartolomeo" (vedi scheda n. 21) che ripete taluni particolari, rispetto al quale però presenta una ricerca chiaroscurale più avanzata. Anche in questa tela, però, l'accento è tardo manieristico, pur essendovi alcuni caratteri controriformistici come, ad esempio, l'espressione del volto di San Lorenzo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800160763
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1990
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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