ancona di Guglielmo da Forlì, Botti Marc'Antonio (sec. XVI)

ancona 1512 - 1512

Ancona lignea con decorazioni intagliate dorate su fondo azzurro. Su alti plinti di base si elevano paraste laterali ornate da ricchissime candelabre e coronate da capitelli, al di sopra dei quali sono pulvini intagliati con una composizione di figure pagane faunesche; tra i pulvini corre una trabeazione con fregio ad eleganti racemi di vite uscenti da un cantharos e quattro pellicani. Nel basamento, tra i due plinti, è una larga specchiatura rettangolare con ricca decorazione a volute che ritorna anche nella cornice soprastante, arricchita agli angoli da quattro rose simboliche, di cui solo le superiori hanno conservato il gambo; belle candelabre ad intaglio dorato anche sulle fiancate esterne delle paraste. Alla sommità è un timpano spezzato, poggiante su fascia a festoni, nel cui tabellone centrale è la raffigurazione a tuttotondo di Dio Padre a mezzo busto

  • OGGETTO ancona
  • MATERIA E TECNICA legno/ doratura/ intaglio/ pittura
  • MISURE Altezza: 950
    Larghezza: 500
  • ATTRIBUZIONI Guglielmo Da Forlì (notizie 1511-1512)
    Botti Marc'antonio (notizie 1617)
  • LOCALIZZAZIONE Fiorenzuola d'Arda (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La paternità dell'opera a Guglielmo da Forlì, intagliatore vissuto a cavallo tra XV e XVI secolo ma di cui si hanno scarsissime notizie (in un documento pubblicato da C. Longeri Corradini, 1997 p.40, stilato a Fiorenzuola il 6 novembre 1511 viene citato in qualità di testimone come "M.ro Guillermo de Segalis filio quondam Jeronimij de Forlivio"), è attestata dalla presenza della firma nel basamento dell'ancona e confermata inoltre da un documento rintracciato presso l'archivio parrocchiale da A. Aimi (1977) in cui, alla data 12 marzo 1512, si dice di aver corrisposto all'artista £. 6 imperiali "per subsidio de lanchona de santo Fiorenzo adcio la possa finire et perseverare a lavorare in essa". L'Ottolenghi (1903) ipotizza che l'esecuzione dell'ancona sia stata promossa dal Capitolo, mentre Arisi (1969) segnala la presenza di documenti relativi alla commissione della cornice presso l'archivio parrocchiale che peraltro, a tutt'oggi, non sono stati rintarcciati; Rabitti (1991) sottolinea poi come le lettere L M poste nella cimasa del timpano vadano sciolte in "Lusardi Manfredo", podestà in carica a Fiorenzuola nel 1512. Arisi (1969) e P. Ceschi Lavagetto (1979) esprimono un giudizio assai positivo nei confronti di quest'opera; si tratta infatti di un lavoro di qualità esecutiva assai raffinata, nei modi della migliore arte lignaria rinascimentale emiliana, prossima ai modi di Andrea da Formigine (cfr. Le paraste del portico di S. Bartolomeo a Bologna e, soprattuttto, la cornice per la S. Cecilia di Raffaello, relizzata per la chiesa bolognese di S. Giovanni in Monte). Secondo la Longeri (1997) l'ancona si caratterizza per una struttura marcatamente architettonica ed un variato repertorio ornamentale, in cui l'intaglio plastico acquisisce un particolare risalto, anche grazie al contrasto cromatico fra la doratura e il fondo azzurro; la studiosa ha inoltre rinvenuto nell'Archivio Parrocchiale un documento di pagamento del 1617 all'intagliatore cremonese Marc'Antonio Botti, relativo alla realizzazione del timpano spezzato che corona l'ancona cinquecentesca
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800103688
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE S36 (L. 145/92)
  • ISCRIZIONI lungo la predella inferiore - GUGLIELMUS DE FORLIVIO FECIT MCCCCCXII (l'ultima barra è caduta) - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Guglielmo Da Forlì (notizie 1511-1512)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1512 - 1512

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'