decorazione pittorica di Tiarini Alessandro, Della Rovere Giovan Mauro detto Fiammenghino, Marini Benedetto (sec. XVII)
La volta è divisa in riquadri da finte cornici in stucco; al centro, in uno specchio ottagonale, è raffigurato San Sisto che si presenta alla Trinità, intorno angeli e santi. Nei peducci della volta, a fianco dell'ottagono centrale, la Pace con la cornucopia e la Guerra con spada e fiaccola. Ai quattro angoli, entro scudi ovali, sono raffigurati Salomone, Mosè, David e un Profeta. Nelle due lunette sopra le pareti minori, una di fronte all'altra, in antitesi, il Martirio e la Gloria. Alle pareti grandi affreschi, separati da un finto muro a grossi blocchi di pietra. In quella d'ingresso il Crocifisso adorato dagli indigeni americani (e sotto una iscrizione riguardante l'impresa di Cristoforo Colombo). A destra un episodio della vita di "Pietro Monaco" (la scritta è quasi totalmente illeggibile) e un altro della vita di un Papa non identificato (Il Papa è seduto sotto un baldacchino; in primo piano figure femminile molto rovinate). Tra le finestre un santo benedettino in meditazione, su uno sfondo di paesaggio. (Attualmente è ricoperto da una copia, recente, della S. Barbara di Palma il Vecchio). A sinistra un santo che rifiuta gli emblemi pontificali, e Carlo Magno assalito dai briganti
- OGGETTO decorazione pittorica
-
ATTRIBUZIONI
Tiarini Alessandro (1577/ 1668)
Della Rovere Giovan Mauro Detto Fiammenghino (1575/ 1640)
Marini Benedetto (1590 Ca./ 1627)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Secondo Reggimento Genio Pontieri
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Carasi (1780, p. 68) afferma che i dipinti sulle pareti di destra e di sinistra sono di Alessandro Tiarini; quelli della volta, della parete d'ingresso e di quella di fronte di Gian Mauro della Rovere, che dipinse pure la "boschereccia" delle quattro scene del Tiarini. In realtà gli affreschi sembrerebbero di tre mani diverse; il Fiamminghino è l'autore del soffitto; le figure femminili ricordano molto se sue Madonne. Al Tiarini devono riferirsi le figure (poche e grandi) nei quattro dipinti sulle pareti di destra e sinistra, mentre le due scene della parete d'ingresso e di quella di fronte con le figure piccole, sono d'altra mano, forse di Benedetto Marini, col quale collaborò nel 1625 il Fiamminghino, nella grande "Moltiplicazione di pani e dei pesci" esposta in retrofacciata. In direzione del Marini portano in particolare i panneggi, spigolosi e metallici.A livello iconografico, sembra curioso l'anacronismo delle armi da fuoco rispetto alla data DCCXLVII che compare nella iscrizione sottostante
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800103544
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 1975
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI parete d'ingresso - ET AD ANTIPODAS USQUE/ BENEFICTI PATRIS NOMEN ET GLORIA/ B [- - -] IUS MONACHUS ETCHRISTOPHORUS/ COLUMBUS AMBO AUDACTER SUB IGNOTO POLO/ PAP [- - -] FORTITUDINE [- - -] FELICITATE OCEANUM/ MENS DISPARI RATIONE DISPARI MDO AC/ FORTUNA APUD INDOS SATAGUN/ ILLE UT/ ILLE UT CHRISTO REDEMPTORI HUC/ FERDINANDO REGI NOVUM REGNUM/ [- - -] CRUCIS SIGNO ALTER ALTER [- - -]/ [- - -] ILLE SPIRITUS [- - -]/ [- - -] ORRIBILI [- - -]/ [- - -] GENTEM EDOMAT [- - -]/ [- - -] ALTER INVIDIAM/ [- - -] ANNO DNI MCDXCIV - lettere capitali - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0