Madonna con Bambino tra Santa Caterina d'Alessandria e San Giovanni Evangelista
dipinto,
Sullo sfondo di un drappo scuro e di uno scorcio di paesaggio, a sinistra, la Madonna tiene nella mano sinistra una mela e siede con il Bambino fra i santi Giovanni Evangelista e Caterina d'Alessandria. I colori dominanti sono il rosso scuro e il verde delle vesti. Cornice in legno dorato e intagliato a grandi foglie
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Romagnolo
- LUOGO DI CONSERVAZIONE palazzo Prati Savorelli
- INDIRIZZO corso Armando Diaz, 49, Forlì (FC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola dalla indiscutibile qualità pone degli interrogativi. Innanzitutto l’iconografia del santo a sinistra della Madonna col Bambino: nella schedatura del 1992 è identificato come san Giovanni Battista, ma non appare con il consueto indumento. Inoltre, regge un libro che rimanda al Vangelo, attributo che appartiene a san Giovanni Evangelista. La seconda questione è stilistica: di primo acchito, gli sguardi rivolti in basso di Maria e santa Caterina d’Alessandria fanno pensare a una meditazione sentimentale che circola tra i protagonisti di alcune opere di Marco Palmezzano e della sua cerchia; concorre a tale ipotesi anche il rapporto tra la madre e il piccolo Gesù dalla naturalissima espressione. Erede in Romagna dell’armonia spaziale e del rigore prospettico di Melozzo da Forlì, Palmezzano nel corso della carriera addolcisce il ritmo compositivo e la tessitura cromatico-luministica, aprendosi a influssi veneti – tra cui, Giovanni Bellini, Cima da Conegliano e Montagna – e a quelli marchigiani, umbro e romani. Nella tarda attività viene poi registrato l’incremento di una produzione più convenzionale e ripetitiva, dedicata alla devozione privata. Qui il forlivese semplifica la sintassi e rielabora stilemi più locali. In conclusione, l'attribuzione all'ambito del Palmezzano rimane ancora una ipotesi perché non confortata da documentazione d’archivio. Tenendo conto del grado di affidabilità degli inventari ottocenteschi, in quello stilato dal pittore forlivese Paolo Agelli (1778-1841) per i Prati Savorelli si citano opere del “Palmegiani”, ossia “N.° 8 Un quadretto di figure piccole dipinte sul legno rappresentante la fuga in Egitto / N.° 9 Altro consimile sul legno rappresentante la Madonna S. Giuseppe e il Bambino / N.° 10 Altro consimile sul legno rappresentante la presentazione al Tempio”. Mentre in altri elenchi per tre volte viene segnalata una “Sacra Famiglia con S. Caterina” su tavola (dunque, la figura maschile dovrebbe essere san Giuseppe): “pittura rara” o “di eccellente pennello” delle dimensioni praticamente corrispondenti alla presente, ma attribuita a “De Mansuetis” o “De Mansueti”, riconducibile al pittore veneziano Giovanni Mansueti (attivo tra il 1485 e il 1527)
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800052304
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 1992
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2022
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0