San Folco vescovo e un Santo martire (S. Martino?)
dipinto
1550-1599
Sabatini Lorenzo Detto Lorenzino Da Bologna (maniera)
1530 ca./ 1576
A sinistra è raffigurato S. Folco, in piedi con paramenti e attributi vescovili che regge il pastorale nella destra e nella sinistra stringe un libro; alle spalle del santo è un basamento architettonico su cui si intravvede parte del toro e del fusto scanalato di una colonna. A destra è un santo martire in cui sembra possibile riconoscere S.Martino. Il santo inginocchiato è ritratto di profilo ha la mandibola trafitta da un pugnale e tiene la mano destra al petto e la sinistra abbassata. Nel fondo è una quinta paesistica collinare. Nell'alto della tela sono raffigurati alcuni angioletti, tra nubi, portanti le palme del martirio e una corona
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Sabatini Lorenzo Detto Lorenzino Da Bologna (maniera)
- LOCALIZZAZIONE Bentivoglio (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel dipinto sono riconoscibili legami con certa cultura tardomanierista bolognese evidenziabili sia nella costruzione prospettica (l'idea di sottolineare il primo piano delle figure, composte ai lati della tela) che dilata lo spazio attraverso l'inserimento della colonna e del lontano fondale paesistico (la quinta architettonica è inserita in corrispondenza del santo vescovo e il brano del paesaggio è scalato sul fondo) sia nelle soluzioni plastiche adottate per le figure dei due santi. Tali soluzioni sembrano esemplate su alcune opere bolognesi di Lorenzo Sabatini (Bologna, San Giacomo Maggiore affreschi con "Dottori della Chiesa") a cui sembrano rimandare (pur con minore incisività) anche alcuni dettagli stilistici e morfologici isolabili nel dipinto (crf. il profilo del santo martire) sottolineati da una stesura cromatica in cui predominano toni verdognoli. Gli inventari settecenteschi (1738 c. 9) ricordano il dipinto raffigurante "due immagini di Santi in tela" sull'altare di S. Martino Vescovo e Martire (1749 c. 2) e ne forniscono una descrizione dettagliata "ancona dorata col quadro del santo" segnalando che "nel mezzo del dipinto era posta un'urna dorata col corpo del santo". Detta notizia è ancora ricordata negli Inventari ottocenteschi (1827 c. 1) "nella parte inferiore del quadro evvi un urna di legno che racchiude le ossa di S.Martino" ma non è più segnalata nella documentazione riferita agli anni '40 dell'Ottocento (crf. Inventari 1837; 1844). Se ne deduce che l'urna venne rimossa in quest'arco di anni. Tale operazione giustifica un riporto in tela di forma ovale operato nella zona centrale del dipinto. La documentazione tardosettecentesca indica negli attributi del santo vescovo quelli di S. Martino operando una probabile confusione. La figura del santo andrebbe infatti riconosciuta con quella di S. Folco mentre l'altro Santo non identificato negli Inventari ("dell'altro santo martire di cui si ignora il nome crf. 1798 c. 1) va probabilmente riconosciuto in San Martino martire raffigurato secondo un'iconografia inconsueta. La celebrazione dei due santi protettori della Pieve testimonia dell'originaria commissione per dipinto per la Chiesa
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800036655
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0