Base in taffetas verde, interamente ricamata in filo e fibra di seta policromi ed oro filato. I ricami sono in parte eseguiti sulla base, in parte applicati. Fodera interna in taffetas bianco; fodera esterna in cotone verde scuro incerato. La decorazione, assai complessa, consiste d'un fondo in oro, sul quale si sviluppa, in un sistema di cornici rettangolari, con specchiature rotonde al centro, un motivo continuo ed ondulato di fronzutissimi rami con peonie fiorite e gardenie su cui sono posati uccelli di varie speci. Sui bordi dei lati brevi, tra boccioli di fiori d'oppio, corrono scoiattoli e lepri; sui bordi dei lati lunghi si affrontano al centro, ai lati di una peonia, due pavoni in volo, mentre alle estremità si librano un faggiano reale ed una gru. Prima cornice: piccoli volatili su rami di peonie. Seconda cornice: corsa di otto animali (lung-ma bianco; cane tibetano; cavallo; gazzella; ch'i lin blu; leone shih bianco; capra yang blu; tigre) interrotta nei punti mediani d'ogni lato da peonia aperta affiancata da coppie d'uccelli della stessa specie (gazze; fagiani reali; gru della manciuria; faggiani). Terza cornice: due faggiani dorati e due pavoni in volo, rivolti verso la specchiatura centrale, in cui due fenici volano attorno ad una grande peonia aperta
- OGGETTO baldacchino
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MATERIA E TECNICA
filo di seta/ ricamo
- AMBITO CULTURALE Manifattura Cinese
- LOCALIZZAZIONE Chiavari (GE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Una nota del libro di cassa della Compagnia del Rosario, costituitasi nel 1651, riferisce nello stesso anno la "donazione da parte di achille Costaguta di un baldacchino di damasco e seta in vari colori e oro". Benché tecnicamente inesatta, la descrizione può sommariamente attenersi all'oggetto qui esaminato: la tradizione orale vuole infatti che questo sia il primo baldacchino della chiesa. Il donatore è già noto, del resto, per il cospiquo contributo offerto nel 1628, per la costruzione di presbiterio e coro. Al termine ante quem, fornito dalla nota di archivio, debbono aggiungersi i dati dell'indagine tecnica, iconografica e stilistica la cui convergenta giustifica sia la datazione alla quarta-quinta decade del sec. XVII, sia la più che probabile provenienza del baldacchino dall'estremo oriente. I soggetti raffigurati sono squisitamente cinesi; per enumerare solo alcune delle loro molte valenze simboliche si ricorderà che la fenice è emblema dell'imperatrice, che il mitico ch'i lin annuncia la venuta di un sovrano generoso ed illuminato, che le varie specie di faggiani, il lung-ma e la gru della Manciuria sono altrettanti emblemi di alcuni gradi della gerarchia civile e militare, il cui uso era tra l'altro regolato da norme ufficiali (cfr. Cammann S., Development of the Mandarin Square H.J.A.S., vol 8, 1944; ID., China's Dragon Robes, New York, 1952, p. 11-19; per i significati simbolici degli altri animali e dei fiori cfr. Hawley W. M., Chinese folk-designs used for embroidery, Dover Publ, New York, 1971). La tecnica dell'esecuzione ha pure caratteri specificatamente cinesi; il punto asticella e il satin, con tutte le loro varianti, il punto stuoia (chih-we^n) e il nodo pechinese (tuan-che^n) sono largamente impiegati; un aspetto del tutto particolare p costituito dalla fattura del fondoe e dei contorni delle singole figure con fili distesi ed applicati; tecnica, questa, quasi escusiva della manifattura cinese (cfr. Gostelow M., Embroidery traditional des igns, techniques and pattenrs from all over the world, London, 1977 (rist. 1978), p. 248-260, in part. figg. alle pp. 249-250-251-256; per la tecnica dei singoli punti, cfr. Nichols M., Encyclopedia of embroidery stitches, Dover Publ., New York, 1974, p. 35-39, 48, 143). Infine, il confronto con manufatti ricamati e k'O-ssu dell'ultimo periodo Ming (1368-1644) e del primo periodo Ch'ing (1644-1912) si rivela ssai significativo sia per quanto concerne lo stile sia per la scela degli accordi cromatici e compositivi (si veda, in paricolare, AA.VV., Brief guide to the Chinese embroideries in the Victoria and Albert Museum, London, 1921, p. 9, pl. I; D'Ardenne de Tizac H., The Stuffs of China: weavings and embroideiries, London, 1924, pl. 26 a e 26 b; Bunt C., Chinese fabrix, Leigh-on sea, 1961, figg. 23 e 27)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700015604-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0