ritratto dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria
il dipinto, collocato nella sala VII, uno dei due salottini, dove Carlotta amava ritirarsi per suonare o per dipingere, è inserito all'interno di una cornice dorata riccamente frastagliata. Il dipinto raffigura l’imperatrice Maria Teresa d’Asburgo, ritratta a mezzo busto in posizione a tre quarti. Indossa un elegante abito blu con inserti di pizzo, caratterizzato da un’ampia scollatura che le scopre le spalle, al centro della quale è appuntata una spilla detta agraffe o barra, dalla quale pendono tre perle a goccia. La medesima rifinitura si ritrova nel diadema che impreziosisce l’acconciatura settecentesca, morbida e vaporosa, che lascia scendere due riccioloni ai lati della nuca, retaggio delle enormi parrucche del Seicento. La figura è poi avvolta da un morbido mantello rosa dai risvolti di ermellino. L’imperatrice fissa con sguardo sicuro e altero l’osservatore, denunciando la propria regalità, mentre poggia la mano destra sulle corone dei possedimenti della casa d’Austria, incastonate di rubini e smeraldi, appoggiate su un non ben definito arredo, di cui si vede l’imbottitura verde e una base in legno intagliato dorato. Lo sfondo neutro enfatizza la figura che appare avvolta da una luce calda e sfumata
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
carta/ pastello
-
ATTRIBUZIONI
Liotard, Jean Etienne (1702-1789)
-
ALTRE ATTRIBUZIONI
Liotard Jean Étienne/ Copia
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Storico del Castello di Miramare
- LOCALIZZAZIONE Castello di Miramare
- INDIRIZZO Viale Miramare, Trieste (TS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera giunse probabilmente a Miramare dalle collezioni viennesi, forse per intervento diretto dello stesso arciduca Massimiliano. Nell’inventario dei beni mobili di Miramare redatto entro il 1868 risulta difficile individuare il dipinto, in quanto diversi sono i ritratti dell’imperatrice, alcuni dei quali tuttora presenti nei depositi del castello. Il dipinto fu realizzato a pastello, tecnica prediletta dall’artista svizzero Jean-Étienne Liotard, a cui fu attribuito per la prima volta da R. Loche e M. Roethlisberger nella monografia del 1978. Maria Teresa fu una fervida ammiratrice di questa tecnica pittorica, tanto da nominare Liotard “pittore di corte”, tra il 1743 e il 1745, date del primo soggiorno viennese dell’artista. Nella catalogazione del 1979 l’opera fu invece descritta come una copia derivante sicuramente da un originale di Liotard, il cui probabile esecutore era Pietro Kobler, pittore attivo a Vienna, che divenne ritrattista imperiale a partire dagli anni Cinquanta. La stessa Fabiani Rossella definisce il ritratto come opera autografa di Liotard nel 1989, nonostante l’opera non fosse menzionata nelle ultime mostre ginevrine dedicate all’artista. Liotard soggiornò per ben tre volte a Vienna, realizzando un numero tutt’oggi non precisabile di ritratti dell’Imperatrice, a cui si aggiunge il problema delle repliche, delle copie, dei copisti e dei lavori collettivi, che non facilitano la cernita degli originali. Lo stesso Liotard, durante il suo secondo soggiorno viennese del 1762, ritornò a eseguire ritratti, basandosi su quelli dipinti in precedenza da lui medesimo. Il pittore dipinse più volte i membri della famiglia imperiale, instaurando una lunga e devota amicizia, durata sino alla morte di Maria Teresa. L’opera triestina, sia in qualità di originale che di copia derivante da un originale, si colloca pertanto nella serie di ritratti dell’imperatrice inaugurata dal celebre pastello eseguito dal pittore svizzero, già collezione Max duca di Hohenberg, datato 1743, che secondo R. Loche e M. Roethlisberger fu uno dei primi ritratti della sovrana, da cui deriverebbero altri quattro esemplari. Ed è a tale ritratto da parata, oggi conservato all’Accademia delle scienza di Budapest, che si avvicina l’esemplare di Miramare per la posa dell’imperatrice e la presenza delle corone, mentre notevoli somiglianze nel volto, nell’acconciatura e nel diadema si ritrovano nel pastello conservato al Museo Anton Ulrich di Braunschweig. Se per alcune caratteristiche legate alla tecnica artistica il pastello triestino è indubbiamente avvicinabile alle opere di Liotard, l’esecuzione a tratti sommaria o semplicemente la non perfetta conservazione dell’opera, che oggi ha perso la freschezza dei pastelli del pittore svizzero, può far pensare a un’opera di bottega. Per quanto concerne la datazione, R. Loche e M. Roethlisberger collocano il pastello di Miramare nel quinto decennio del Settecento, elemento che trova riscontro nell’immagine che si ha dell’Imperatrice negli anni Quaranta del XVIII secolo e dalla moda di quegli anni, che caratterizza la parrucca poco voluminosa e gli abiti della sovrana. Il pastello triestino quindi fu realizzato da Liotard durante il suo primo soggiorno triestino o fu eseguito da qualche collaboratore o copista che si rifaceva a un originale pastello del maestro eseguito entro il 1745 (De Bei F.)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0600006621
- NUMERO D'INVENTARIO AC55003
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Friuli - Venezia Giulia
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0