Ritratto di Gian Galeazzo Visconti. ritratto di Gian Galeazzo Visconti
dipinto
1800 - 1899
Tavola di forma quadrata con al centro un clipeo nel quale è inserito il ritratto di profilo di Gian Galeazzo Visconti. Egli indossa una camicia accollata e ricamata e un abito in broccato di seta rosso scarlatto, forse la pellanda, con decorazione a fiori e fogliame
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a olio
- AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
- LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Insieme al ritratto di Caterina Bernabò Visconti (inv. 5412-1B1977), la tavola raffigurante Gian Galeazzo risulta con tutta probabilità una copia ottocentesca. Entrambi i ritratti provengono dalla collezione di Andrea Monga e sono entrati nelle collezioni civiche nel 1911, descritti da Vignola come «medaglioni di cassapanca con incrostazioni di stucco rilevato e pietre preziose» (Vignola 1911). Gian Galeazzo, investito del titolo di duca di Milano nel 1395, è ritratto secondo la moda tipica dei cavalieri di fine Trecento. I due ritratti fanno riferimento ad una tradizione figurativa consolidata. Un aggancio immediato per le due opere sono i medaglioni con i ritratti dei signori di Milano inseriti da Antonio Campi a illustrazione della sua "Cremona Fidelissima" (1585). Le incisioni sono di Agostino Carracci su disegno dello stesso Campi, che di solito indica, nel breve medaglione biografico, la fonte. Il ritratto di Gian Galeazzo, primo duca di Milano (1351-1402) figura a pagina 90 del libro quarto e deriva dai ritratti che si trovano nella Certosa di Pavia, scolpiti nei medaglioni dei portali e sul monumento funebre del Visconti, realizzato a partire dalla fine del Quattrocento (De Grazia 1984, pp. 104-119, nn. 69-70; Buonincontri 1985, pp. 317-320, n. 3.1.1-10). Un’immagine del duca è anche nei disegni di Michelino da Besozzo che illustrano la genealogia leggendaria dei Visconti (Parigi, Bibliothéque Nationale, Cod. Lat. 5888). Per quanto riguarda la pittura, si può far riferimento alla serie Gioviana dei ritratti degli uomini illustri, conosciuta dalle copie degli Uffizi, che conservano una tavola con il ritratto di Gian Galeazzo opera di Cristofano dell’Altissimo, ante 1568 (Micheletti 1980, p. 662, Ic469). Sul significato di queste immagini dinastiche, in relazione alla propaganda attuata sia dalla corte viscontea sia da quella sforzesca per legittimare il proprio potere, Caterina Gemma Brenzoni (2010, pp. 477-478) ricordava alcuni studi che hanno indagato il quadro storico di riferimento connesso alle dinamiche politiche e di promozione della famiglia Sforza e la produzione di immagini famigliari (Giordano 1993; Albertario 2001). Più che copie, la studiosa proponeva di riconoscervi una coppia di falsi, come suggeriva anche Chiara Gattoli che, in una comunicazione orale al Museo nel 2009, sospettava fossero opere di Pietro Nanin, uso a questo genere di riproduzioni evocative. (da Caterina Gemma Brenzoni 2010, pp. 477-478)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717705
- NUMERO D'INVENTARIO 5411
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
- ISCRIZIONI attorno il ritratto - GIOVANGALEAZZO VISCOMES MAGNIFICO DOMINO DUX - caratteri gotici -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0