Madonna con il bambino. Madonna con Bambino

dipinto 1800 - 1899

Il dipinto raffigura la Madonna con Gesù bambino seduta su un trono ricco di marmi scolpiti fra due putti cantori posti su un davanzale su cui è steso un tappeto a disegni geometrici. Dietro il trono, si scorgono le fronde degli alberi e il cielo percorso da nuvole bianche

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veronese
  • LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il fatto che, ad onta di una firma di Mantegna in bell’evidenza, già nell’inventario della collezione Monga, redatto al momento dell’ingresso nelle raccolte civiche, il dipinto fosse stato ascritto alla sua scuola (Vignola 1911) di per sé evidenziava una certa titubanza attributiva. In effetti, come avverte la relazione del restauro condotto da Egidio Arlango nel 2001, la «tecnica moderna» e la presenza di pigmenti ottocenteschi rivelano che l’opera dovette essere realizzata nel XIX secolo, quando – come afferma lo stesso restauratore – venne ridipinta su una composizione anteriore raffigurante una "Sacra famiglia con san Giovannino", sulla cui datazione tuttavia non è stato possibile avanzare alcuna ipotesi. La scena, seppur si ispiri genericamente al gruppo centrale della pala di San Zeno, presenta dettagli alternativi, come il garofano retto dal bambino, e appare come una sorta di pastiche nel quale si trovano riuniti vari spunti tratti dal repertorio rinascimentale: dal davanzale su cui poggiano gli angioletti, alla struttura architettonica che incornicia la scena, dall’apertura paesaggistica che si apre dietro il sedile del trono alla stessa idea della Vergine con il figlio fiancheggiata da due angeli. Secondo la ricostruzione di Alessandra Zamperini (2010, p. 478), per facilitarne l’accesso in qualche collezione, l'invenzione venne suggellata dall'iscrizione posta alla sommità, dove campeggiano tuttora il nome di Andrea Mantegna a lettere capitali e una data, che nondimeno, allo stato attuale di leggibilità, risulta del tutto incompatibile con la cronologia del pittore. D’altro canto, pure il trattamento pittorico con cui la tavola è stata realizzata presenta una ricchezza di vibrazioni cromatiche e di tonalità luminose, ottenute attraverso un uso corposo del legante oleoso, che dà vita a stesure dense e abbondanti, alquanto lontane da pensieri mantegneschi originali. (da Alessandra Zamperini 2010, p. 478)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717702
  • NUMERO D'INVENTARIO 6778
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
  • ISCRIZIONI in alto - ANDREAS MANTINEA MCCLCXI - capitale -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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