Ancona della Ruota. Matrimonio mistico di santa Caterina, detto Ancona della Ruota

dipinto 1490 - 1499
Badile Antonio Ii (bottega)
1424-1425/ 1507-1512

Rappresenta al centro la Madonna su un trono in marmo, il bambino che dà l’anello a santa Caterina d’Alessandria e stringe delle pere nell’altra mano. I santi Giovanni battista e Giuseppe sono ai lati della Vergine che offre anch’essa un dono – la palma del martirio – alla santa. Tutti sono iconograficamente ben rappresentati con attributi: santa Caterina in abito sontuoso, la corona sulla testa, ha davanti per terra una grande ruota uncinata, san Giovanni è ricoperto di pelli, mentre san Giuseppe tiene nelle mani un libro e la verga fiorita. Un timido paesaggio alberato si affaccia dietro il trono e i santi a sinistra

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Badile Antonio Ii (bottega)
  • LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE "La tavola, che proviene dalla chiesa di san Matteo Concortine, rappresenta al centro la Vergine su un trono in marmo protorinascimentale, il bambino che porge l'anello a santa Caterina d'Alessandria. I santi Giovanni battista e Giuseppe stanno ai lati. Dopo la denominazione data da Giuseppe Gerola (1908a; 1911) di "pittori del cespo del garofano" - per la presenza di vasi o cespi di questo fiore - a un numeroso gruppo di di dipinti su tavole e ad affresco esistenti in varie chiese di città e della provincia, oggi in parte nei Musei civici e al Museo Canonicale, spettò a Enrico Maria Guzzo ricostruire in quell'ambito la carriera di Antonio Badile II. Figlio di uno dei protagonisti della pittura tardogotica veronese, nasce un ambiente artistico affermato e ricco di illustri commissioni. La sua produzione è databile solo per quanto riguarda gli ultimi decenni del secolo e perciò dovrà essere meglio indagata la sua prima attività, che comprende pure importanti viaggi fuori di Verona (Guzzo 1993a). La tavola ha sofferto in passato a causa di pesanti interventi di restauro, com’è testimoniato da un verbale dell’aprile 1857 ("Processi Verbali" 1857-1861, n. 15). La perdita di materia pittorica è evidente soprattutto nella Vergine e nel bambino, mentre meglio conservati sono san Giuseppe e soprattutto san Giovanni battista, molto simili ai santi Pietro e Giacomo del trittico, forse più aggiornato sulle proposte veronesi del momento, già sull’altar maggiore della chiesa di San Giacomo alla Pigna (inv. 273-1B0369), opera indubbiamente dello stesso autore" (da Caterina Gemma Brenzoni 2010, cat. 107; cfr. anche Vinco 2018, p. 154)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717515
  • NUMERO D'INVENTARIO 285
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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