Trittico della pera. Madonna con il bambino in trono e i santi Pietro e Giacomo
trittico dipinto
1490 - 1499
Badile Antonio Ii (bottega)
1424-1425/ 1507-1512
Trittico a scomparti arcuati, di cui il centrale più largo, racchiuso da una cornice dorata con pilastrini ed archetti intagliati. Nella parte centrale è rappresentata la Madonna in trono con il libro nella sinistra; in braccio a lei siede il Bambino nudo con una pera della destra. Negli scomparti laterali San Pietro con le chiavi e il libro e San Giacomo apostolo con il bordone e il libro
- OGGETTO trittico dipinto
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a tempera
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ATTRIBUZIONI
Badile Antonio Ii (bottega)
- LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
- NOTIZIE STORICO CRITICHE "La pala è ricordata da Lanceni sull’altar maggiore della chiesa di San Giacomo alla Pigna come opera di Nicola Giolfino (1720), ed in seguito tale paternità venne ribadita da Saverio Dalla Rosa, che nel 1803 così la descrive nel suo "Catastico": «nella tavola tripartita dell’altar maggiore, Maria Vergine sedente col Bambin Gesù, li due santi Apostoli Pietro, e Giacomo dai lati figure in piedi». Nel 1812 il dipinto entrò nelle collezioni civiche ancora con l’attribuzione a Golfino, per essere riferito in seguito a Girolamo Benaglio (Crowe, Cavalcaselle 1871; Bernardini 1902; Biermann 1904). Spetta a Giuseppe Gerola l’accorpamento di numerose tavole dalle varie attribuzioni all’interno di un’unica bottega, quella ‘del cespo di garofano’, ossia dei Badile (1908). Il riferimento di questa tavola ai Badile viene in seguito confermato da Trecca (1912), che vi nota numerose ridipinture. Nella chiesa di San Giacomo era presente anche un’altra pala raffigurante la Madonna con il bambino tra i santi Biagio e Sebastiano, denominata il ‘Trittico del cardellino’, databile agli anni ottanta del Quattrocento (inv. 255-1B0385). La cornice intagliata della tavola è simile a quella della "Madonna dei Cherubini", anch’essa attribuita ad Antonio Badile II (inv. 252-1B0360). Gerola (1909 circa) annota infatti che per qualche tempo al trittico vennero aggiunte la lunetta e la predella della "Madonna dei Cherubini". Le tre cornici centinate tra le lesene tendono restringere lo spazio concesso alle immagini. Date le dimensioni della cornice superiore, forse vi era pure un timpano sovrastante. Si avverte un contrasto tra la ricca cornice e la raffigurazione assai semplice che appare in bilico tra descrittivismo gotico e sintesi rinascimentale. Il forte legame con la tradizione è testimoniato dalla tripartizione della tavola, dalle figure allungate e rigide, le cui teste portano aureole punzonate, dalle nuvole a riccioli allineate, dal sontuoso trono ornato con un evidente richiamo ad esemplari miniaturistici, mentre le novità rinascimentali vengono poste in risalto da una prospettiva rialzata di mattonelle – sulle quali appaiono le ombre dei piedi – e da una balaustra a motivi geometrici del fondale. Particolare è il colore rosa intenso unito al nero delle mattonelle, mentre la cromia di gialli, rossi e verdi, relativa alle figure, appare spenta. Alcuni pentimenti si rilevano nelle decorazioni a ricciolo ai lati del trono. Il linguaggio pittorico, con la pennellata a tempera che segue il disegno, è comune ad altre opere uscite dalla bottega di Antonio Badile II, anche se qui non sono presenti i fiori di garofano, tipici della bottega. Al suo autore, forse uno dei figli del maestro, va attribuita anche il "Matrimonio mistico di santa Caterina" proveniente da San Matteo Concortine" (inv. 285-1B0696) (scheda tratta da Caterina Gemma Brenzoni 2010, cat. 106; cfr. anche Vinco 2018, p. 154)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717514
- NUMERO D'INVENTARIO 273
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0