Pala delle virtù. Madonna con Bambino in gloria e Santi

dipinto 1522 - 1522

Il dipinto raffigura, in alto, la Madonna con il bambino in gloria d'angeli, affiancata dai santi Antonio e Francesco e circondata dalle tre virtù teologali e delle quattro cardinali (Fede, Speranza, Prudenza, Fortezza, Temperanza, Giustizia, Carità). In basso, i Santi Elisabetta d'Ungheria, Bonaventura, Luigi IX di Francia, Ivo, Ludovico di Tolosa e Eleazaro; al centro, la donatrice Bartolomea Baialotti

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
    tela/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Morando Paolo Detto Cavazzola (1486/ 1522)
  • LOCALIZZAZIONE Museo di Castelvecchio
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La prima e più importante fonte di informazioni sulla pala, collocata in origine sull’altare della cappella dei terziari o di San Francesco nella chiesa di San Bernardino, è l’edizione giuntina delle "Vite" di Vasari (Firenze 1568) e quindi a tutti gli effetti i ragguagli raccolti per lui dal domenicano veronese Marco de’ Medici, dal momento che l’aretino passò per Verona solo due volte, nel novembre 1541 e nel maggio 1566, e probabilmente non ebbe l’occasione di vederla. La pagina che la riguarda si rivela come un caso esemplare di questa collaborazione e conferma, da un lato, l’attendibilità delle notizie fornite da fra Marco, benché talvolta imprecise nei nomi o nelle date, e mostra, dall’altro, l’intervento di rielaborazione a cui Vasari sottoponeva il materiale raccolto dai suoi informatori. «In questa tavola è ritratta di naturale madonna Caterina de’ Sacchi che fece fare quest’opera». I documenti d’archivio hanno confermato la notizia, pur rivelando un errore nel nome della committente: l’anziana donna in preghiera nel margine inferiore della pala, è in realtà Bartolomea Baialotti, nata verso il 1450, che aveva abbracciato il terz’ordine francescano dopo essere rimasta vedova di Guglielmo Da Sacco. Nei primi due testamenti del dicembre 1511 e del marzo 1518 essa ordinava di essere sepolta nel monumento dei terziari in San Bernardino e, tra gli altri legati, lasciava una somma di denaro da destinare alla fabbrica o alla decorazione dell’altare di San Francesco. Nel testamento successivo del febbraio 1525 questa clausola scompare, segno che altare e pala erano già compiuti (Peretti 1998, p. 15). Vasari aggiunge che nella figura di santa Elisabetta d’Ungheria «è il ritratto d’una gentildonna vedova della famiglia de’ Sacchi». Anche in questo caso la notizia ha trovato un preciso riscontro documentario: tra i membri della famiglia Da Sacco le anagrafi registrano infatti una Elisabetta Verità, nata verso il 1490, che aveva sposato il primogenito di Bartolomea, Daniele, ed era rimasta vedova giovanissima. Purtroppo Vasari (o meglio fra Marco) non fornisce indicazioni sull’identità degli altri personaggi effigiati nella pala. Secondo l'analisi di Gianni Peretti (2010, pp. 457-458), il modello del san Bonaventura è ancora lo stesso che cinque anni prima aveva incarnato il santo nella predella del "Polittico della Passione", cioè fra Bonaventura Auricalco, guardiano del monastero e guida spirituale dei terziari. Nel san Eleazaro lo studioso riconosceva il san Giuseppe della predella, «ritratto d’un agente de’ marchesi Malespini» di cui non ci è detto il nome. «La Madonna poi, che è di sopra in una nuvola con San Francesco, et altre figure d’intorno, dicono non esser di mano di Paulo, ma d’un suo amico che gl’aiutò lavorare questa tavola: e ben si vede che le dette figure non sono di quella bontà che sono quelle da basso». Questo passaggio delle "Vite" si può spiegare ipotizzando che Marco de’ Medici avesse raccolto una voce diffusa negli ambienti artistici cittadini a più di quarant’anni di distanza dagli eventi, che a causa della morte Morando non avesse potuto terminare la pala, portata quindi a compimento da un altro pittore (un «amico» di cui significativamente non si fa il nome e che la letteratura successiva identificherà talvolta in Morone o in Torbido). Tuttavia, l'ultimo restauro non ha mostrato alcuna frattura tecnica o stilistica della pala. Inoltre, una serie di confronti contribuisce a confermare la completa autografia della pala: la figura della "Carità" riprende il disegno della "Madonna con il bambino e san Giovannino" della collezione Bernasconi (n. inv. 1389-1B85) e, considerate le misure, è possibile che Morando avesse utilizzato lo stesso cartone. Il motivo deriva dalla "Carità" dipinta a monocromo da Raffaello nella predella della "Deposizione" Baglioni, oggi alla Pinacoteca Vaticana (Gamba 1905, p. 37). Anche "Fede" e "Speranza" imitano chiaramente gli atteggiamenti delle Virtù raffaellesche, così da suggerire che Paolo conoscesse le tavolette (allora a Perugia, in San Francesco al Prato) tramite una imprecisabile mediazione grafica (Peretti 2010, p. 458). Nel suo assetto originario, la "Pala delle Virtù" era inserita in una cornice lignea e dorata, ed era completata da una predella a tre scomparti, dedicati ai tre ordini francescani (n. inv. 1449-1B101). In questa sua estrema opera, nella struttura organizzata su due registri giustapposti, nella vivacità cromatica della gloria celeste, Morando paga il suo tributo alla pala dipinta da Francesco Bonsignori destinata alla cappella di San Biagio nella chiesa dei Santi Nazaro e Celso, licenziata nel marzo del 1519. A sua volta, la "Pala delle Virtù" divenne un modello ineludibile per le ancone veronesi di primo Cinquecento, prima tra tutte quella un tempo sull'altare maggiore di Santa Maria Maddalena a Isola della Scala dipinta da Giovan Francesco Caroto attorno al 1525. (da Gianni Peretti 2010, pp. 457-458)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500715248
  • NUMERO D'INVENTARIO 1410
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
  • ISCRIZIONI sull'orlo delle vesti dei santi - S. ELISABE[T] / S. BONAVENTURA / S. LV[DOVICVS / REX] / S. IVO SAC / S. LVDOVICVS EPS / [S. ELZEARIVS CO] - capitale -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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