assunzione di Maria Vergine
rilievo,
ca 1500/00/00 - ante 1515/00/00
Maria Vergine, sospesa tra le nuvole e circondata da angeli musicanti, viene assunta in cielo. Patina bruna, tracce di parziale doratura
- OGGETTO rilievo
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ fusione
- AMBITO CULTURALE Bottega Veneziana
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro
- LOCALIZZAZIONE Ca' d'Oro
- INDIRIZZO Cannaregio, 3932/ Calle Ca' d'Oro, Venezia (VE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Originariamente i tre bronzi (Br. 186-187-188) si trovavano sull’altare del monumento sepolcrale dei dogi Marco (m. 1486) e Agostino Barbarigo (m. 1501), eretto nella chiesa di Santa Maria della Carità a Venezia sul finire del Quattrocento; nel 1807, in seguito ai provvedimenti napoleonici di soppressione degli ordini religiosi, la struttura venne smembrata, i materiali collocati in nuove sedi, mentre buona parte di essi andava dispersa. Oggi ciò che resta dell’apparato marmoreo viene conservato nei depositi di Ca’ d’Oro, alcune delle sculture sono divise tra il Seminario Patriarcale e la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, i tre rilievi bronzei principali sono a Ca’ d’Oro, mentre altri frammenti più piccoli si trovano a Berlino, nel Bode Museum. la prima testimonianza visiva del monumento risale alla fine del Quattrocento (ante 1501) e si trova sul verso di una medaglia del doge Agostino Barbarigo, la cui incisione viene pubblicata nel testo Numismata virorum illustrium ex Barbadica gente (Patavii 1732). Fu Paoletti (1893) a pubblicare il documento che collegava la commissione dei bassorilievi bronzei, ora in parte a Ca’ d’Oro, alla figura di Vincenzo Grimani, discendente in linea diretta del doge Agostino Barbarigo. Il complesso risulta visibile in un’incisione realizzata nel 1692 da suor Isabella Piccini (Paoletti 1893). Qui, sull’altare, compare la grata di rame dorato voluta da Vincenzo Grimani; al centro, dal basso, sono collocati i rilievi con gli Apostoli, la Vergine Assunta e l’Incoronazione, mentre agli angoli dei due riquadri concentrici in cui è suddivisa la grata si vedono otto figure, finora identificate con i tre Evangelisti e il Padre della Chiesa del Bode Museum di Berlino e altre quattro andate perdute. L'attribuzione dei bronzi è stata ampiamente discussa, ma non assegnata con certezza: vagliati dalle fonti come opera di autore ignoto (Moschini 1815), in seguito al passaggio nell’Accademia hanno acquisito un’insolita attribuzione alla scuola fiorentina; successivamente, Venturi li ha attribuiti a Tullio Lombardo, Bode ad Antonio Lombardo, Planiscig ha proposto un imprecisato artista appartenente alla cerchia dei Lombardo, definito il Maestro dell'Altare Barbarigo. Altri, invece, come Mariacher (1971) e Augusti (1978; 2002; 2008), cogliendo spunti di arcaismo tra i rilievi, hanno ipotizzato la collaborazione di più scultori, suddividendo la responsabilità dei modelli tra l’ignoto maestro, Tullio e Antonio Lombardo. La formella con l'Assunta ha un deciso impianto monumentale e uno stile vicino ai modi di Antonio Lombardo e ai suoi lavori nella Basilica del Santo a Padova, datati 1505
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500417382
- NUMERO D'INVENTARIO Br. 187
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Venezia e dei comuni della gronda lagunare
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2009
2014
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0