Natività con santi francescani. Adorazione con pastore, santi e angelo
dipinto,
Cavagna Gian Paolo (bottega)
1550/ 1627
Dipinto a olio su tela con cornice in parte decorata e dipinta con monache in preghiera
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
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ATTRIBUZIONI
Cavagna Gian Paolo (bottega): pittore
- LOCALIZZAZIONE Fondazione Casa di ricovero Santa Maria Ausiliatrice
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'indicazione data da Vittorio Bellini di riferire il dipinto alla bottega del Cavagna viene riportata nell'inventario delle opere della collezione Fondazione Maria Ausiliatrice ONLUS del 2003. Il dipinto deve essere letto in relazione alla “Madonna in gloria con benefattori” in collezione CARISMA attribuibile alla stessa mano. I due dipinti presentano una cornice del tutto simile con decorazioni a foglie e motivi a fiori e due spazi a metà dei laterali per l’inserimento di piccole figure, qui due immagini della Vergine Maria. Ciò costitutisce un primo elemento unificante, che presuppone una medesima destinazione. Forse una cappella? Le due opere sembrerebbero una sorta di estensione della tipica pala d’altare di Paolo Cavagna con la Vergine, santi e devoti. In questo dipinto la “Natività con santi” vediamo un gruppo in primo piano con la Vergine, Gesù Bambino e un pastore in adorazione inginocchiato, dietro il secondo gruppo di figure con, da destra s. Bernardino da Siena con il disco d’oro in adorazione con le mani incrociate sul petto, s. Antonio da Padova con il Giglio al fianco di s. Giuseppe, il bue e l’asino e s. Francesco che mostra le stigmati. La scena si colloca in una nicchia architettonica forse a paraste con un’apertura a destra. In alto si apre un varco e tra le nuvole dove appare un angelo che tiene un cartiglio tra le mani con l’annuncio “Gloria in excelsis Deo”. L'analisi della prima tela di questa coppia di dipinti, con la Vergine in gloria il Bambino e sei devoti ha permesso di avanzare un’ipotesi sulla committenza delle due opere forse da parte di acuni membri della famigia Firmino da Calepio di Romano (vedi scheda OA 03243568). L’analisi di questa seconda tela invece aiuta a comprendere il possible contesto per il quale i due dipinti erano stati realizzati. Come discusso nella precedente scheda sarebbe plausibile ipotizzare che i dipinti in collezione CARISMA siano opere di bottega del Cavagna. A ulteriore supporto di questa attribuzione possiamo confrontare questo dipinto con la “Natività con santi” con una natività del Cavagna, pagata all’artista nel 1593 per la chiesa di Santa Maria Maggiore a Bergamo, dove oltre all’uso colori con toni spenti ritroviamo anche il bambino disteso su una cesta ricoperta da un lenzuolo bianco oltre, all’apertura di uno squarcio nel cielo con l’apparizione degli angeli, che ricordano nelle fogge e nei movimenti quello nella “Natività con santi” della fondazione CARISMA. Questo dipinto insieme al suo pendant “Madonna in gloria con benefattori” forse era destinato in offerta a una congragazione di pertinenza francescana per la presenza di s. Francesco, s. Antonio da Padova e s. Bernardino. La scelta di un adorazione del Bambino e la presenza di s. Antonio da Padova con il Giglio di fianco a s. Giuseppe e nell’altra tela invece il Bambino con una rosa in mano in grembo alla Santa madre, sono elementi lascierebbero pensare al tema della Concezione. Sappiamo che il Cavagna fu attivo nella cappella della Concenzione in Santa Maria delle Grazie nella volta, e di lui esistevano anche due santi s. Francesco e s. Diego a fresco nella “spezieria” del convento (Pasta 1775, Anonimo 1760), non è da escludere che questi due dipinti provenienti dalla sua bottega potessero essere stati presenti forse proprio nella cappella della Concezione e identificati con i due dipinti nella cappella della Concezione di cui parla un anonimo autore nel XVIII secolo (a questo proposito si veda Valagussa pp.86-87 lì Anonimo del 1760 c., ff. 172-174, in Indice delle chiese della città [di Bergamo] e borghi, ms. nella Biblioteca civica di Bergamo, Ψ, 2, 36 ed., ma anche Pasta 1775, p. 107). Per quanto riguarda la datazione dei due dipinti se la figura dell’uomo anziano nel dipinto con la Vergine assisa fra le nuvole fosse Innocente Firmino da Calepio (1535-1597) una raginavole datazione per I due dipinti sarebbe da porre tra il 1591 data della tela di s. Rocco, e il 1597 data di morte di Innocenzo. Ulteriori ricerche d’archivio presso la Fondazione Maria Ausiliatrice ONLUS potrebbero forse aiutare a comprendere meglio la provenienza dei due dipinti e la loro originaria collocazione
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303243569
- NUMERO D'INVENTARIO N. 33
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 2023
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0